Questa domenica 27 febbraio alle 15.30 debutta al Teatro Filarmonico Rigoletto, il secondo titolo della Stagione Lirica 2022 di Fondazione Arena: protagonista il poliedrico Luca Micheletti, con Eleonora Bellocci, Ivan Magrì, Anastasya Boldyreva e Gianluca Buratto nell’elegante produzione firmata da Arnaud Bernard.

Sarà possibile vedere lo spettacolo anche mercoledì 2 marzo alle ore 19.00, venerdì 4 marzo alle ore 20 e domenica 6 marzo alle ore 15.30.

Presentato questa mattina in conferenza stampa nel foyer del Teatro Filarmonico il dramma potentissimo e rivoluzionario che si scontrò con la censura dell’epoca: Rigoletto, il capolavoro che consacrò la maturità di Verdi e inaugurò la cosiddetta ‘trilogia popolare’ con Trovatore e Traviata.
L’opera, amata da pubblico e critica, torna nell’allestimento di Bernard e Alessandro Camera ripreso da Yamal das Irmich, con giovani voci internazionali di primo piano e Orchestra e Coro areniani diretti da Francesco Ommassini.

Rigoletto è anche la summa del progresso artistico di Verdi, che uscì dall’intensa routine degli “anni di galera” e dalle forme convenzionali dell’opera per piegarle alle esigenze del dramma, con una rilevanza inusuale per i duetti ed un protagonista che è quasi sempre in scena pur senza cantare un’aria tradizionale: una figura inedita dalla metaforica deformità, complessa e titanica, che unisce il padre amorevole e attento all’uomo in grado di pagare l’assassinio del proprio signore e padrone.

Nello spettacolo i giovani artisti della produzione in scena al Teatro Filarmonico, molti dei quali al proprio esordio sul palcoscenico veronese, come il baritono Luca Micheletti, acclamato talento proveniente dalla prosa e spesso anche regista, già premio Ubu e Pirandello, da poco insignito del premio per il miglior spettacolo musicale in Giappone come protagonista di Macbeth diretto da Riccardo Muti.

Precedentemente impegnata nell’autunno sinfonico 2019 e nell’apprezzata produzione di Dido and Aeneas, debutta in scena come Gilda, amatissima figlia di Rigoletto, il soprano Eleonora Bellocci.
A sedurla è il tenore Ivan Magrì nei panni del Duca di Mantova, ruolo appena affrontato con i complessi artistici areniani nella tournée omanita.
Esordisce anche il richiesto basso Gianluca Buratto come assassino Sparafucile, mentre la di lui sorella Maddalena, complice di malaffare, è l’affascinante mezzosoprano russo Anastasia Boldyreva.
Completano il cast la custode Giovanna di Agostina Smimmero, il Conte di Monterone di Davide Giangregorio, i cortigiani Marullo e Borsa di Nicolò Ceriani e Filippo Adami, i Conti di Ceprano Alessandro Abis e Francesca Maionchi, l’usciere di corte di Nicolò Rigano e come paggio Cecilia Rizzetto.

«Rigoletto è un classico di inestimabile valore e immutata potenza, ricco di melodia e di passioni, sempre avvincente e commovente. – dichiara il Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Arena di Verona, Cecilia Gasdia – Le nostre compagini hanno affrontato la grandezza di questo Verdi in Oman solo poche settimane fa nella coproduzione con la Royal Opera House di Muscat e ora riportano tutte quelle emozioni a Verona, in una produzione valorizzata da un allestimento affascinante, classico ma originale, e soprattutto da alcuni fra i giovani artisti più affermati e interessanti di oggi, che finalmente approdano sul palcoscenico del nostro Teatro».