Quella del mandorlato “Garzotto Rocco & Figlio” è una storia di passione che inizia nel 1840 e che si tramanda di generazione in generazione, fino alla sesta che attualmente guida l’azienda di Cologna Veneta.
Lunedì questa storia ha perso uno dei suoi protagonisti, perché all’età di 82 anni è morto Italo Garzotto. Si potrebbe parlare di Italo Garzotto come del “re” del mandorlato, o come uno dei “padri” di questo dolce inconfondibile.
«Semplicemente mio padre è stato un grande lavoratore, che ci ha insegnato tutti i segreti di questo prodotto inventato dalla mia famiglia», dice orgoglioso Dino Garzotto, che ha raccolto il testimone insieme alla figlia Sara.
Italo Garzotto era il discendente della famiglia che affinò l’antica ricetta dell’oro bianco, come lo chiamano a Cologna, messa a punto dagli speziali Antonio Finco e Italo Marani, con Rocco Garzotto, che di Italo era il trisavolo.
Lunedì mattina ha accusato un malore, è stato trasportato d’urgenza in ospedale a Legnago e, di lì a poco, è morto. Lavoratore instancabile, aveva festeggiato gli 82 anni il 20 dicembre scorso. Giusto il tempo per uno scambio di auguri con i familiari stretti, per far fronte ai ritmi di un lavoro che in questo periodo dell’anno è a pieno regime.
Italo aveva iniziato giovanissimo a frequentare il laboratorio e la bottega del nonno: a 13 anni conosceva già tutti i segreti del tipico dolce veneto, che tanti hanno provato a imitare.
E così a metà degli anni Cinquanta, insieme al padre Rocco, decide di portare avanti l’attività di famiglia e si butta anima e corpo sull’ampliamento del laboratorio.
Si deve a lui la trasformazione della piccola attività artigianale in un’azienda di medie dimensioni.
«Il cambio di regole e prospettive per adeguarsi alla nuova realtà è avvenuto proprio in quegli anni» – racconta il figlio Dino a Italo Ferro di Repubblica.it – «Con i nuovi macchinari riuscirono a incrementare la quantità di prodotto, senza però perdere la qualità».
Il prodotto apprezzato si lega indissolubilmente con il suo marchio riconoscibile, oggi un brand che si colloca a tutti gli effetti tra le eccellenze del “Made in Italy”.
«La sfida vinta da mio padre è stata proprio questa: mantenere sempre alto il livello del prodotto e della sua azienda», conclude il figlio.
Italo Garzotto lascia la moglie Natalina, i figli Dino e Maria Antonietta, tre nipoti e un pronipote.
«Perdiamo un pezzo di storia della nostra città» – ha ricordato il sindaco Manuel Scalzotto stringendosi al dolore dei famigliari e dell’intera comunità – «Mi voleva molto bene, il nostro era un rapporto fatto di stima e simpatia reciproca».
Anche Ivana Pozzan, presidente della Pro loco, ha voluto ricordare con quanto entusiasmo e spirito costruttivo Italo Garzotto si impegnava affinché la Festa del mandorlato, che si tiene ogni anno a dicembre, riuscisse sempre nel migliore dei modi perché, diceva, «rappresenta l’immagine di Cologna, della nostra città». Quella città che ora lo piange e lo rimpiange.
I funerali si sono svolti oggi, mercoledì 5 gennaio, nel Duomo di Cologna Veneta.
Foto; a sinistra, le famose confezioni del mandorlato Garzotto Rocco & Figlio che hanno reso famosa Cologna Veneta nel Paese; a destra in alto, il fondatore dell’azienda di famiglia, Rocco Garzotto trisavolo di Italo.