Complici l’assenza del primo cittadino, costretto a casa dal Covid, e il ritiro del punto relativo alla razionalizzazione delle partecipate, la seduta consiliare di venerdì 17 dicembre, in barba alla scaramanzia si è svolta agilmente e senza colpi di scena particolari.

Il vicesindaco Roberto Danieli è stato il principale protagonista della serata, proponendo con successo la maggior parte delle delibere all’ordine del giorno.

L’approvazione del programma per l’affidamento degli incarichi esterni aveva fatto gridare allo scandalo qualche rappresentante dell’opposizione, salvo poi scoprire che si trattava delle stesse linee guida varate sotto l’egida dell’amministrazione Scapin.

Ampio consenso per l’atto di indirizzo che, con lo stratagemma di una diversa parametrazione delle soglie di contaminazione di strade e pertinenze, dovrebbe portare all’apertura del parcheggio nell’area ex Italgas; stessa sorte per la variante al piano generale degli impianti pubblicitari.

L’assessore al Commercio Nicola Scapini ha poi presentato il nuovo regolamento per i mercati comunali, con la ridefinizione della zona mercato del centro e, da par suo, lo sceriffo assessore alla Sicurezza e Sport Luca Falamischia, malgrado la malevola predizione del consigliere Diego Porfido – il quale aveva profetizzato l’imminente cacciata dalla Giunta – ha illustrato la delibera per la concessione gratuita delle palestre scolastiche e del Palazzetto dello sport ad associazioni di volontariato.

La minoranza ha ritirato l’ordine del giorno col quale chiedeva di impedire la cessione delle quote della Le.Se. s.p.a., pur auspicando un confronto sul tema alla presenza del commercialista Massimo Venturato, ovvero il redattore della perizia estimativa delle quote della società che governa la discarica di Torretta.

Il passo indietro degli esponenti di Legnago Futura e Per una città in Comune, ha riguardato pure le interpellanze sulla Fondazione Cariverona – con Bruno Giordano fresco di nomina a consigliere generale – e sulla figura della consulente alla cultura.

Mentre sulla sorte delle spoglie di Antonio Salieri, dopo due anni dalla richiesta di riportarle a Legnago, tutto è ancora senza risposta, lascia intendere l’assessore Scapini. Ma forse in questo momento è opportuno preoccuparsi più . dei vivi piuttosto che dei trapassati.

Fino a qui nessun intoppo e non è forse un caso che l’unico argomento che va per le lunghe sia collegato, ancora una volta, al consigliere Simone Tebon.
Il sindaco Graziano Lorenzetti aveva chiesto al consiglio di varare una modifica al regolamento consiliare con cui inibire l’uso del proprio nome al gruppo consiliare del super consigliere che siede nell’opposizione, appunto, pur rappresentando in aula la Lista Lorenzetti Sindaco.

«Un paradosso – l’ha definito il presidente del Consiglio Paolo Longhi – mai grande quanto il rimprovero dello stesso consigliere Tebon, intervenuto per criticare aspramente l’operato del sindaco ma pretendendo di continuare a fregiarsi del nome “Lorenzetti” sulla denominazione del gruppo» ha concluso Longhi con una battuta pungente all’amico Tebon «È più facile volerti bene che capirti».

Non è stato da meno il consigliere Porfido: «In fondo Tebon nella sua follia politica, lui è coerente» ha sottolineato prima di abbandonare l’aula insieme a Renato Defendini, Michele Masin e Stella Bonini.
«Una delibera che è servita per fare chiarezza – il commento del capogruppo leghista Nicola Negri – ora siamo una bella squadra, unita e coesa».

«Questo il prezzo che devo pagare per non essermi assoggettato ai poteri del primo Cavaliere con il mantello rosso e aver rifiutato, a differenza di altri, di appuntarmi la spilla di Alberto da Giussano» il commento di Tebon a consiglio chiuso.

Foto: a sinistra, il presidente Paolo longhi; a destra dall’alto, il vice sindaco Roberto Danieli; il super consigliere Tebon della lista senza nome; il consigliere Diego Porfido.

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