E’ dal 6 dicembre, dall’entrata in vigore del super green pass, che nel settore socio sanitario vige la regola di dimostrare di essersi sottoposti alla somministrazione del vaccino o di essere guariti dal Coronavirus da meno di sei mesi. Tre infermiere dell’Ipab “Domenico Cardo” di Cologna Veneta no vax sono a casa senza stipendio e vanno ad aggiungersi alla quarta già sospesa in estate per lo stesso motivo.
Federica Boscaro, il direttore generale dell’Ipab, ha dovuto prendere provvedimenti al fine di tutelare la salute degli altri dipendenti e ospiti della struttura. Senza super Green pass, l’Ipab non può far altro che «non ammettere il lavoratore nei luoghi di lavoro e procedere alla sospensione senza retribuzione né altro compenso».
Il direttore Boscaro ha sospeso le tre infermiere, assunte a tempo pieno ed indeterminato al Santa Teresa e alla Cardo, fino a quando non presenteranno la certificazione di essersi vaccinate e ha commentato: «È stata una decisione forte, ma purtroppo doverosa, nonostante in questo momento di carenza di personale questa scelta sia per noi molto difficile, la dobbiamo fare per proteggere gli anziani, i dipendenti e pure le persone non vaccinate».
Dal 15 dicembre l’intero personale sarà coperto con il richiamo del vaccino. All’Ipab di Cologna Veneta il settore degli infermieri è quello più in crisi, nonostante il concorso per l’assunzione di personale fosse stato prorogato di un mese, arrivando con i termini fino a novembre.
La “Domenico Cardo” ha ricevuto una sola domanda. Anche l’Ulss 9, già da un anno, ha dato “in prestito” tre infermieri.
Fino alla fine dell’anno i turni saranno coperti senza problemi.
[fonte: L’Adige]
Foto: a sinistra, l’Ipab “Domenico Cardo” di Cologna Veneta; a destra in alto, il direttore Federica Boscaro; in basso, una infermiere si sottopone al vaccino.