Sabato pomeriggio, 13 novembre, circa 300 persone hanno corso sull’argine con Pietro Lonardi, un 52enne che dal 2019 è affetto dalla SLA, per sensibilizzare la cittadinanza nei confronti di questa malattia per cui al momento non esiste cura.
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), è una malattia neurodegenerativa progressiva dell’età adulta, determinata dalla perdita dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, che conduce alla paralisi dei muscoli volontari fino a coinvolgere anche quelli respiratori.
In Italia, attualmente oltre 5mila persone si vedono distrutta l’esistenza da questa malattia che colpisce prevalentemente in un’età tra i 40 e i 70 anni.
Come successo a Pietro, imprenditore legnaghese molto stimato e amato che sabato ha voluto tenere accese le luci e l’attenzione su questa tragedia e, spinto in carrozzina dal maratoneta Michele Roveredo, presidente dell’associazione ASLA Pordenone, ha percorso 6 km assieme ad amici e sostenitori da Legnago fino a Villa Bartolomea, dove ad attenderlo c’erano il sindaco della città Andrea Tuzza e alcuni rappresentanti del Gruppo Alpini locale.
Al rientro a Legnago, dopo altri 6 km di corsa, Pietro è stato accolto da numerosi cittadini davanti al Torrione, illuminato di verde per celebrare la camminata benefica e ha ricevuto due attestati rispettivamente dalla Pro Loco e dall’Amministrazione comunale per il suo impegno nel sostenere la ricerca contro la SLA.
«Oggi mi è sembrato di correre con tutti voi», ha commentato Pietro attorniato dai tanti amici.
«Le parole di Pietro mi hanno emozionato – ha aggiunto Michele, la cui mamma ha combattuto per 13 anni contro la SLA – Oggi siamo venuti qui con le nostre gambe, mentre ci sono persone che non riescono a muovere nemmeno un dito. Non dobbiamo dare niente per scontato, noi siamo fortunati e possiamo scegliere di andare dove vogliamo. Oggi non c’è una cura al mondo che possa bloccare questa terribile patologia. Eppure i malati di SLA credono ancora nella ricerca scientifica e nelle cure domiciliari, che grazie alle donazioni riusciamo a garantire. I malati di SLA devono avere gli stessi diritti degli altri malati, per cui per la SLA ci deve essere la stessa attenzione. Io combatto da anni perché questo avvenga e chiedo che tutti si impegnino in questa lotta. Finché voi siete qui, avremo una speranza di vita».
Grazie alla generosità di tante persone, del Rotary Club e degli Alpini, oggi sono stati raccolti quasi 4mila euro che verranno donati alla sezione di Verona dell’Associazione ASLA ed utilizzati per supportare le famiglie con servizi di fisioterapia, logopedia, sostegno psicologico e con la fornitura di ausili medici.
Foto: a sinistra, Pietro Lonardi con il maratoneta Michele Roveredo, attorniati dai rappresentanti del Comune e della Pro Loco; a destra in alto, Pietro e Michele; in basso, Pietro spinto da Michele alla partenza sull’argine da Legnago a Villa Bartolomea.