La scrittrice Vichi De Marchi con il romanzo “Nato a Hiroshima” edito da De Agostini è la vincitrice della 71esima edizione del concorso nazionale “Premio Castello di Sanguinetto”.
Il libro narra la delicata e commovente vicenda di un nonno sopravvissuto alla tragedia di Hiroshima che grazie all’affetto dei nipoti riesce a rivelare la sua storia, rimasta sepolta per tutta la vita nel suo cuore.

«Nato a Hiroshima” lo aveva scelto una giuria tecnica ma a votarlo sono stati i ragazzi tra una terna di ottimi libri. – ha affermato l’autrice De Marchi – Ancora una volta loro smentiscono il nostro sguardo adulto e la convinzione che servano storie facili e accattivanti per invogliarli alla lettura.
I ragazzi ci dicono di no, amano le storie che emozionano, che fanno pensare, che aprono finestre su mondi possibili e anche su quei mondi da cancellare. Ho faticato e amato scrivere questo libro su una delle pagine più buie del Novecento, l’atomica su Hiroshima, 80mila morti con un solo ordigno e in un solo giorno, altri 60mila nei giorni e mesi successivi.
È un libro che è nel mio cuore perché racconta di un passato che è anche il nostro presente, contornati come siamo da arsenali nucleari. Perciò grazie al Comune di Sanguinetto, alla giuria ma sopratutto ai ragazzi per averlo letto e votato».

La proclamazione è avvenuta ieri, domenica 24 ottobre, nel teatro del castello, gremito di ragazzi delle scuole medie, insegnanti e di un pubblico che condivide la passione per i libri, le loro storie e le emozioni che trasmettono.
Un tutto esaurito che dà la misura dell’interesse che l’iniziativa raccoglie.

Il saluto d’apertura è stato del sindaco Daniele Fraccaroli, felice di aver traghettato il Premio oltre gli ostacoli della pandemia.
«Questa ormai storica iniziativa culturale rivolta ai più giovani è un fiore all’occhiello anche per la nostra Regione Veneto» è stato l’apprezzamento è venuto dalla vicepresidente Elisa De Berti in rappresentanza del presidente Zaia. Anche il
consigliere Loris Bisighin ha espresso il convinto sostegno della Provincia al concorso letterario.

Tutti gli autori selezionati dai 105 studenti della giuria popolare hanno partecipato alla manifestazione: oltre alla vincitrice sono stati presentati al pubblico anche gli altri due finalisti: Luigi Ballerini (“Myra sa tutto”, edizioni il Castoro) e Saschia Masini (Dadieci, Il battello a vapore).
Con loro sono stati applauditi anche Marco Erba, vincitore del Premio speciale della Giuria tecnica (composta da Gianpaolo Marchi, Maria Fiorenza Coppari e Elena Trevenzoli) con il romanzo “Città d’argento”, Rizzoli editore, destinato a un pubblico più maturo; e Maurizio Giannini che con “Nugiò, il ragazzo che amava correre”, casa editrice Risfoglia, si è aggiudicato il 47esimo premio “Bruno Roghi” per la letteratura che valorizza lo sport quale vettore di crescita umana.

Interviste e letture sono state affidate a Maria Fiorenza Coppari, con l’accompagnamento musicale della giovane arpista Virginia Salvatore.
A moderare l’evento l’assessore alla Cultura Denise Passilongo che ha ricordato ai ragazzi di continuare a sognare, perché : “Se puoi sognarlo, puoi farlo”, aforisma attribuito a Walt Disney, è la frase riportata sul segnalibro del Premio che ciascuno ha ricevuto al termine dell’evento.

Foto: a sinistra, il momento della premiazione con l’arpista Virginia Salvatore, il consigliere provinciale Loris Bisighin, il vicepresidente Elisa De Berti, la vincitrice Vichi De Marchi, il sindaco Daniele Fraccaroli e il consigliere alla Cultura Denise Passilongo; a destra, la scrittrice Vichi De Marchi e il libro “Nato a Hiroshima”.