«La riapertura agli eventi in presenza dell’Area Exp è prima di tutto un segnale di ripartenza per il mondo dell’economia del territorio, profondamente segnato, come la zona fieristica,
dalla pandemia».
Massimo Ongaro, presidente de “La Fabbrica”, società che gestisce l’Area Exp di Cerea per conto del Comune, parte dalla speranza nella ripartenza, dopo gli stop e le chiusure dovute all’emergenza Covid, per parlare del nuovo programma di eventi che verranno ospitati da ottobre nella zona fieristica ceretana.
Guardando, poi, al futuro dell’economia stessa del Basso Veronese.

Presidente, finalmente l’Area Exp riapre i battenti con una serie di eventi, quali sono i principali in programma?
Sì, dopo la riapertura di maggio con Il Mercatino della Fabbrica, sta lentamente tornando la fiducia negli operatori del settore. E la riapertura agli eventi in presenza è un segnale di ripartenza per il mondo dell’economia del territoro. A parte Il Mercatino della Fabbrica, che si tiene tutte le ultime domeniche del mese, citerei la mostra ornitologica organizzata dall’associazione Il Quadrilatero in programma domenica prossima 10 ottobre; poi l’evento dedicato ai videogiochi, retrogames e board games “Coin Up” il 23-24 ottobre; la festa di Halloween al 31 ottobre; la Fiera dell’elettronica il 13-14 novembre; la novità de Il Mercatino della Fabbrica in edizione natalizia l’8 dicembre; e per la musica la Fabbrica degli Artisti con concerti e spettacoli il 15 ottobre, il 19 novembre e il 17 dicembre.

Quali misure avete dovuto adottare per poter ripartire in rispetto delle regole anti-Covid?
Il protocollo anti-Covid è sempre a carico dell’organizzatore. Noi abbiamo dovuto riprendere lo stesso protocollo utilizzato l’anno scorso solo per Il Mercatino della Fabbrica che prevede un aumento degli spazi tra gli espositori, contingentamento degli ingressi, misurazione della temperatura all’ingresso, mascherina obbligatoria all’interno dei locali e come ultima aggiunta, controllo del green pass già da fine agosto. Debbo dire che tutti si sono adeguati senza particolari difficoltà. Tutto ciò ha aumentato sensibilmente i costi di gestione dell’evento, ma questa è un’altra storia.

Quanto è pesato quest’anno e mezzo di pandemia sull’attività e sui bilanci de “La Fabbrica”?
La pandemia ha letteralmente devastato il nostro programma eventi del 2020 e anche quello del 2021. E soprattutto ha interrotto un programma di crescita e di riqualificazione delle mani- festazioni che stava dando i suoi frutti. Per quanto riguarda i bilanci, essendo l’Area Exp una realtà che ha dei costi fissi importanti, ci siamo trovati a sancire una perdita di circa 31mila euro per l’esercizio 2020. Anche quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con particolari difficoltà, ma ce la stiamo mettendo tutta per controllare i costi in modo da poter avere a fine anno un risultato degno dell’impegno profuso.

Vi sono giunti contributi dal Governo e da altre istituzioni per far fronte a questa situazione?
Si, abbiamo ricevuto qualche contributo. Trattasi di circa 14mila euro in confronto ai 200mila euro di fatturato persi nel 2020 rispetto al 2019. Stiamo attendendo un piccolo contributo anche da parte del Ministero del Turismo che ad oggi non riesco a quantificare. Nel 2020, invece, non abbiamo ricevuto nessun aiuto economico da parte dello Stato.

Lei è anche un imprenditore del settore del mobile-arredo come vede oggi la situazione economica del territorio e quali le prospettive?
Sono nel settore del mobile da trent’anni e sinceramente mai come oggi traspare incertezza. La comunicazione televisiva parla di Pil al +6%, e non dimentichiamoci che veniamo da un -9% del 2020, ma se parlo con i fornitori e altre aziende del settore, le cose non sono proprio così esaltanti. Il nostro territorio, nel dettaglio, soffre di storici problemi legati ad un’economia che non ha saputo rinnovarsi per affrontare le sfide che la globalizzazione, iniziata nei primi anni 2000, ci ha parato davanti. Hanno chiuso tante aziende, abbiamo perso molte maestranze, manualità che non recupereremo più. Negli ultimi tempi poi ci troviamo a dover fronteggiare aumenti pazzeschi delle materie prime, penuria delle stesse ed incrementi del 30-40% dell’energia elettrica e del gas. Con tutto questo da affrontare, vale sempre la regola che sopravviverà chi saprà rinnovarsi, chi avrà la forza e la struttura per adattarsi alle sfide di un mercato che cambia di continuo.

[da Primo Giornale]