La variante Delta è anche in Veneto la protagonista indiscussa della quarta ondata del Covid, che sta riportando in alto i dati del contagio.
Oggi, per la prima volta dopo mesi, sopra i 1.000 nuovi positivi in 24 ore. A bilanciare questi numeri, vi sono però quelli ospedalieri, tra i più bassi di sempre da quando si è manifestato il virus proveniente dalla Cina.
Molti più casi individuati con i tamponi, ma molti meno posti letto occupati nelle aree mediche ( 139 ) e nelle terapie intensive (17).
«In Veneto i tassi di ospedalizzazione sono bassi – ha confermato il governatore Luca Zaia – Abbiamo fatto 700 contagiati ieri, 1.000 oggi l’altro ieri 6-700 e la contabilità dell’ospedalizzazione è -9. Il secondo aspetto di questa ondata è la quantità importante di asintomatici. Siamo davanti a due fattori di novità che sono dettati per buona parte anche dalle vaccinazioni».
La progressione degli infetti, invece, causa la Delta, ha ripreso a correre: sono 435.954 le persone che hanno contratto il Sars-Cov2 dall’inizio dell’epidemia, e 11.927 (il doppio di una settimana fa) quelle attualmente in isolamento. L’effetto sbarramento delle vaccinazioni si evidenzia nei malati che finiscono in ospedale; sono per la grande maggioranza persone che non hanno fatto neppure una dose di siero.
Si sono quasi fermati da alcuni giorni anche i report delle vittime: sono 11.641. Non basta in ogni caso per capire cosa succederà tra qualche settimana, o quando a settembre riapriranno le scuole.
La variante delta del virus Sars-CoV-2 in Veneto ha una prevalenza del 97,2%, dato emerso dall’ultima indagine rapida condotta dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). Sono stati analizzati e sequenziati i genomi completi di 144 campioni provenienti dai laboratori di microbiologia delle Ulss venete, che hanno evidenziato tre varianti: 140 erano della Delta, 3 di quella Alfa (Inglese), uno della variante identificata in Colombia.
«Il messaggio – afferma Antonia Ricci direttrice dello Zooprofilattico – è l’assoluta rapidità con cui la Delta ha soppiantato le altre, in modo sorprendente, perché speravamo che la diffusione fosse più lenta, anche perché era arrivata più tardi rispetto all’Inghilterra».
Torna così la domanda sulla necessità o meno di programmare una terza dose.
«Vedo che il mondo scientifico – ha detto il governatore Luca Zaia – ha già iniziato il suo valzer estivo; si chiudano in una stanza, facciano un conclave, decidano e ci dicano se dobbiamo fare la terza dose oppure no. Che non venga fuori che la politica decide delle dosi».
«Fare la terza dose – ha precisato – vuol dire rimettere a zero il contatore a ripartire per arrivare ad altre 5 milioni di dosi da inoculare in Veneto. Qui il mondo scientifico deve dirci quanto durano le coperture anticorpali, deve dirci se il guarito deve avere veramente una vaccinazione oppure no».
Bollettino 31 luglio ore 8.00
Sono 195 i positivi in più registrati a Verona e provincia rispetto al bollettino regionale di ieri mattina e sono 629 in Veneto.
Nessun nuovo decesso è stato registrato in provincia di Verona.
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