Olio extra vergine d’oliva, pasta, formaggi e pane fresco sono ingredienti che ci si aspetta di trovare su qualsiasi tavola italiana ma all’interno di un corso dell’Università dell’Arizona?
Frantoio Bonamini a Illasi, conosciuto oltreoceano per le sue eccellenze, è stato nuovamente scelto come partner di “Mediterranean Diet and Health” un programma organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione dell’Università statunitense di Tucson.
Il progetto, riservato solo ad un numero limitato di studenti meritevoli, mira a comprendere come gli alimenti della dieta mediterranea, associati alle regole di una corretta alimentazione, riescano ad apportare notevoli benefici in termini di salute, giungendo a prevenire una serie di malattie e disturbi cronici tra cui problemi cardiovascolari, cancro e diabete.
Spinti da questo obiettivo di ricerca 16 alunni, tra i 20 e i 22 anni, guidati dal professore Donato Romagnolo e dalla ricercatrice Ornella Selmin sono partiti dall’America per intraprendere un viaggio, della durata di un mese, alla scoperta delle tipicità enogastronomiche del Veneto, prima tappa il 19 luglio al Frantoio Bonamini di via Santa Giustina a Illasi.
La lezione con visita al frantoio ha permesso agli studenti di comprendere il processo di produzione e le molteplici proprietà organolettiche dell’olio extravergine d’oliva grande protagonista della dieta mediterranea.
Non solo teoria ma anche pratica grazie all’intervento dello chef Marcantonio Sagramoso che ha deliziato i presenti con un pranzo in cui il pluripremiato olio Evo, (premiato ultimamente anche al New York International Olive Oil Competition con il Gold Award. Ndr) è stato esaltato in tutto il suo gusto e i numerosi valori nutrizionali.
Donato Romagnolo e Ornella Selmin, di origine italiana ma da oltre trentacinque anni in America, hanno scelto la loro regione di nascita come sede di studio e ricerca per il corso.
«Un progetto estremamente coraggioso che si rinnova per il terzo anno superando la situazione globale incerta» così Sabrina Bonamini, guida della giornata trascorsa al frantoio, che prosegue «In America hanno una concezione dell’alimentazione basata su preparazioni veloci e cibi pronti ma, grazie a questo corso, gli studenti apprendono i benefici della dieta mediterranea incentrata sulla cura della preparazione e attenta alla parte salutistica. Quando torneranno negli Stati Uniti porteranno con loro questa cultura. Un semplice ma importante punto di partenza per uno scopo più ampio che vede la creazione di relazioni e interazioni per il miglioramento dell’alimentazione oltreoceano».
Si pongono così le basi per educare le future generazioni ad un miglioramento e cambiamento alimentare e culturale di cui Frantoio Bonamini e l’intera città di Verona, con le sue eccellenze, si fanno oggetto di studio.
“Mediterranean Diet and Health” è aperto a diverse facoltà dell’università e permetterà a futuri medici, nutrizionisti e professionisti dell’alimentazione di tornare a casa con il bagaglio più pesante, arricchito da questa esperienza tanto unica quanto formativa.
Foto: a sinistra, Donato Romagnolo, Marcantonio Sagramoso, Eleonora Gozzo, Ornella Selmin e Sabrina Bonamini; a destra, gli studenti durante la visita al Frantoio Bonamini di via Santa Giustina a Illasi.