Era inevitabile che succedesse, e come tutte le cose inevitabili è successa. Non serviva nemmeno interpellare il Divino Otelma per prevedere che gli equilibri all’interno della Pro Loco Legnago sarebbero stati sconvolti dall’entrata nell’associazione, a febbraio di quest’anno, della fondatrice di Legnago in Moda, Daniela Pollo.
Carattere e personalità opposte non potevano convivere né tanto meno integrarsi.
Così oggi, la professionista ha deciso di comunicare le sue dimissioni e le sue verità attraverso il nostro giornale ancora prima di consegnarle alla Pro Loco, e questo già spiega il clima nel quale sono maturate.
Dall’altro canto il presidente della Pro Loco Cesare Canoso non gliele manda a dire e non le risparmia il suo giudizio personale negativo, condiviso da tutto il direttivo, in merito alla sua attività svolta all’interno dell’associazione volta più a distruggere che a costruire.
Le dimissioni dalla Pro Loco Legnago di Daniela Pollo.
«Inizio descrivendo lo storico avvenuto a dicembre 2019 quando, dopo un anno di mia permanenza, alla scadenza del mandato quadriennale della passata Pro Loco, fui l’unica del direttivo a non dimettersi, evitando in tale modo di fare commissariare la stessa.
Durante il periodo di transizione, lavorai per cercare nuove persone atte a ricostruire il direttivo della nuova Pro Loco.
Nel frattempo incontrai il sindaco Graziano Lorenzetti, al quale spiegai la situazione, ed egli mi propose di diventare la presidente della nuova Pro Loco.
Declinai l’invito causa la mia agenzia da seguire però rassicurai il sindaco dicendogli che avrei potuto fare la vicepresidente conoscendo la realtà delle associazioni Pro Loco e quella di Legnago con l’allora presidente Claudio Segantini, con il quale organizzai per qualche anno “Legnago in moda”.
Fin dal primo momento dalla mia entrata in Pro Loco (a febbraio di quest’anno, ndr) ebbi modo di notare una chiusura ingiustificata verso la mia persona da parte del presidente Cesare Canoso, che iniziò da subito a non darmi spazio, nonostante sia stata io a lasciargli il posto di presidente previa telefonata fattami da lui stesso in cui mi chiedeva il permesso di proporsi al posto mio.
A ogni riunione il signor Canoso se osavo intervenire in qualche discorso mi indicava palesemente la porta dicendomi che potevo anche uscire. In seguito venivo da lui derisa durante le chat in gruppo, mediante scherzi e anche privatamente scrivendomi “attenta a come parli perché non lavori più per tre manni”.
Il signor Canoso mi diceva chiaramente che io non avrei mai lavorato con l’associazione, ma se avessi voluto avrei potuto tagliare l’erba in Cascina del parco oppure andare a fare la tombola all’Auser.
In seguito fui tolta dalla chat del gruppo per aver chiesto, essendo appena arrivata, di vedere il bilancio e lo statuto Pro Loco. Da quel momento non fui più reinserita nel gruppo chat né informata da nessuno sugli eventi susseguitesi evento in cui ci sarebbe dovuta essere anche la mia presenza.
A questo punto ci tengo a ribadire, che, per quel che mi si è lasciato fare, ho svolto solamente azioni di volontariato e non sono mai mancata agli appuntamenti prestabiliti.
Solamente la settimana scorsa ho proposto per mail al direttivo, la riedizione, (naturalmente senza percepire alcun introito), degli eventi storici che organizzo da molti anni per i commercianti di Legnago (ad esempio “Legnago in moda” iniziato 28 anni fa o i Busker’s, iniziati 10 anni fa, comunque già stabiliti dall’anno scorso ma bloccati per pandemia, e altri in esclusiva per Legnago, ma ho ricevuto un “non approvato” senza alcuna motivazione.
A questo punto , per correttezza e segreto professionale nei confronti di una Pro Loco no profit, per ora mi fermo qui, ma non esiterò, se vi saranno falsità atte a ledere la mia persona, a rivolgermi, anche se ancora non l’ho fatto, a un legale o ai carabinieri perché ciò che mi è successo, senza motivazione significa “mobbing”.
Dichiaro pubblicamente di essere COSTRETTA con forte dispiacere, a dare le dimissioni dalla Pro Loco di Legnago, sperando che il mio sacrificio serva a far si che questi comportamenti cessino e non esista più omertà».
La risposta del presidente della Pro Loco Cesare Canoso.
«Si era capito da subito che la cosa non avrebbe funzionato, ma ho fatto di tutto e di più per agevolare la permanenza nel direttivo della Pro Loco di Daniela Pollo, ma mi sono trovato tutto il direttivo contrario alla sua presenza, purtroppo la signora non ha mai capito che cos’è la Pro Loco. Non ha capito che l’associazione non è la sua agenzia personale, che può disporne a suo uso e consumo come era abituata in passato e peggio ancora la Pro Loco non è un ufficio di reclutamento eventi come quando chiedeva “non mi fate lavorare”.
Ricevevo telefonate da altre agenzie fuori provincia che a suo nome mi proponevano per eventi da fare a Legnago, per non parlare dei messaggi di richieste che inviava a tutte le ore della notte ai componenti del direttivo.
Al di là, comunque, del fatto caratteriale, i rapporti iniziarono a deteriorarsi fin da subito, quando Daniela Pollo mi chiese di avere accesso ai preventivi e all’elenco degli eventi organizzati da Paola Mattiazzi nell’anno precedente. Lo scopo, poter fare lei una controproposta per quest’anno, al sindaco, in alternativa a quella della Mattiazzi, nonostante il programma estivo degli eventi fosse già stato definito e approvato da Lorenzetti, pandemia permettendo.
Alla mia risposta negativa iniziò la “guerra santa” tra lei e me che rappresentavo la Pro Loco e l’ostacolo ai suoi piani, poi a seguire andò in rotta di collisione anche con la vicepresidente Isabella Gasparini e con tutto il direttivo.
Visto il persistere del suo atteggiamento negativo, in accordo con il direttivo, un mese fa mi sono rivolto alla direzione regionale della Pro Loco per poter risolvere il problema chiedendo le sue dimissioni in quanto ritengo, ancora di più oggi, che l’associazione non sia il suo “ambiente”.
“Purtroppo in tutte le Pro Loco ci sono persone che possono creare delle tensioni. Non è possibile chiederne le dimissioni ma si può togliere loro gli incarichi e lasciandogli solo il diritto di voto” questa è stata la risposta che mi è stata data e così abbiamo fatto.
Se ciò non bastasse e si superassero certi limiti di correttezza, il Collegio dei Probiviri regionale è pronto a intervenire anche con azioni legali.
Quello che vorrei che fosse chiaro di tutta questa brutta storia è che da parte mia, anche contro il parere del direttivo, ce l’ho messa tutta per poter gestire il personaggio Daniela Pollo, ma non c’è l’ho fatta.
Probabilmente ora, per il bene dell’associazione si dovrebbe arrivare all’epilogo di questa dolorosa vicenda, dopo quattro mesi di tensioni ma di ottimi risultati, nonostante tutto. Domani, sabato, sarà un altro giorno, inaugureremo un nuovo evento della Pro Loco Legnago: la Festa del Grano».