«Informo che la fornitura di dosi (prime e seconde) di vaccino Pfizer sarà possibile non prima del 17 giugno, come da indicazione del settore Farmaceutico aziendale».
Questo è l’incredibile testo dell’email arrivata questa mattina, martedì 1° giugno agli 85 medici di base del Distretto 3 dell’Ulss 9 che comprende tutto il Basso Veronese.

A spedirla i responsabili del Distretto provocando reazioni di rabbia quanto di sconforto in tutti i medici di famiglia che si sono impegnati nella vaccinazione, anche a domicilio, dei loro assistiti e che, interpellati, hanno preferito non rilasciare commenti.
E questo, soprattutto considerando che proprio oggi, sulla stampa cittadina, il direttore generale dell’Ulss 9, Pietro Girardi, annuncia che «negli hub vaccinali si riparte a pieno ritmo» e che «dal 17 giugno il numero di dosi in arrivo si prevede aumenterà ulteriormente, con la possibilità di aprire quindi le vaccinazioni a tutta la popolazione» e che «da questa settimana sono aperte le prenotazioni ai quarantenni».

Insomma, ancora una volta un tirare da una parte all’altra la coperta corta delle dosi disponibili che non fa altro che creare disagi e perdite di tempo e risorse.
Esclusi dalle forniture, infatti, sono anche i medici delle Aggregazioni funzionali territoriali di Cerea, Villa Bartolomea, Nogara, Bovolone. E tutto, a quanto si capisce da quello che dichiara oggi il Dg Girardi, per andare a coprire lo stop avvenuto nei giorni scorsi negli hub gestiti dalla stessa Ulss a Bussolengo, Legnago e San Bonifacio.

C’è da chiedersi, allora, se sia stata una scelta lungimirante da parte dell’Ulss 9 la corsa all’apertura di centri di vaccinazione, nei giorni scorsi anche da parte di privati desiderosi d’impegnarsi nella battagli al Covid, come l’Aermec a Bevilacqua, se poi non si riesce a gestire le prenotazioni e soprattutto a garantire le dosi di vaccino necessarie.

«Tutte le richieste ancora inevase saranno, pertanto, reinoltrate per tale data», conclude l’email ai medici di famiglia del Basso Veronese. Con i cittadini che avevamo già prenotata la seconda dose che se la vedono così spostare di altri 17 giorni.