Due milioni di euro sequestrati a lui, altri 235mila sequestrati alla sua compagna. La Guardia di Finanza ha terminato le indagini sul falso promotore finanziario Nicola Dalle Mole, 37 anni, che, secondo quanto ricostruito dal comando provinciale, esercitando abusivamente la professione di promotore finanziario ha truffato almeno una trentina di clienti. Ma non è detto che ora, che l’uomo è stato arrestato altre persone che gli avevano affidato i loro risparmi si facciano vive, con ulteriori denunce.
Da quattro anni, secondo gli inquirenti, il falso broker stava proponendo investimenti altrettanto falsi a decine di clienti, a cui avrebbe – sempre falsamente – promesso «elevati rendimenti, dal 18 fino al 50 per cento con capitale garantito».
Sempre secondo gli accertamenti della Guardia di Finanza di Verona e Legnago, il 37enne, originario di Cologna Veneta e domiciliato a San Giovanni Lupatoto, dall’aprile 2017 a oggi sarebbe riuscito ad accumulare una cifra totale non inferiore ai due milioni di euro.
All’alba di ieri l’arresto. Le Fiamme gialle hanno dato infatti esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Giuliana Franciosi su richiesta del pm Carlo Boranga, che nell’elenco degli indagati ha iscritto oltre al nome di Dalle Mole anche quello dei suoi due presunti complici: la compagna 30enne B.D. di Bassano (per riciclaggio) e il 36enne M.A. di Veronella (per alcune truffe).
La “carriera” di Dalle Mole, si era sviluppata nel Basso Veronese, quando da novembre 2005 a settembre 2007, era stato produttore per una nota agenzia assicurativa in un ufficio di Cologna Veneta con i compiti principali di gestione del portafoglio clienti e collocamento di prodotti vita e previdenziali. Dall’ottobre e per qualche mese, produttore libero nell’ufficio di Porto di Legnago dove, si era occupato anche della formazione e della crescita produttiva di 2 collaboratori.
Da febbraio 2008 a maggio 2009 titolare di settore all’ispettorato di Cerea dove, affiancato da un ispettore principale, s’era occupato della gestione del portafoglio clienti.
Il curriculum di Dalle Mole, che lui stesso ha pubblicato su Linkedin, prosegue da giugno 2009 a febbraio 2012 titolare di settore nei primi 12 mesi e in seguito aveva raggiunto la qualifica di ispettore principale presso l’ispettorato agenziale di Legnago per poi trasferirsi con lo stesso ruolo a Cerea. Dal novembre 2012 era diventato responsabile dell’ispettorato di San Giovanni Lupatoto dove coordinava 2 settori produttivi e un gruppo di lavoro di 7 persone.
Poi a fine 2016 aveva deciso di mettersi in proprio, diventando titolare della Ndm, la ditta individuale di cui Nicola Dalle Mole risulta tuttora titolare al civico 33 in viale del Lavoro a Verona e iniziando a proporre – secondo l’accusa abusivamente – «Investimenti denominati “Pir”, “Zurich Trend 15+15”, “Pd Index”, “Fondo Agrex”, investimenti in materie prime e in criptovalute», operazioni del tutto aleatorie.
Il più delle volte le società indicate sui contratti fatti sottoscrivere ai risparmiatori avrebbero infatti dichiarato di non aver avuto rapporti con Dalle Mole.
Ma che fine facevano i soldi dei clienti? Stando all’accusa, sarebbero stati «trasferiti su piattaforme di gestione e investimento in criptovalute, in modo da ostacolarne l’origine delittuosa».
Foto: a destra d’alto, il comandante della Compagnia GdF di Legnago, capitano Valentino Luce; Nicola Dalle Mole (foto da Linkedin) e l’arresto all’alba di ieri.