Credito cooperativo, sulla via delle fusioni s’incrociano ora Banca Veronese e CereaBanca 1897. Nemmeno il tempo di prendere nota, nel gruppo Cassa Centrale, del via libera Bce alla fusione tra Alto Vicentino e la veronese Vestenanova, e aver appena insediato, in casa Iccrea, il cda, presieduto da Flavio Piva, della nuova Banca di Verona e Vicenza, frutto della fusione tra la prima e la vicentina San Giorgio, che emerge un’ulteriore operazione di aggregazione nel credito cooperativo veneto, ancora in casa Iccrea.
Stavolta tutta veronese, tra due realtà contigue: la Banca Veronese con sede a Concamarise ma quartier generale a Bovolone, che incorporerà CereaBanca 1897, con sede a Cerea – questo quanto riporta il Corriere di Verona.

Le carte restano coperte, siamo solo ai preliminari ma le due banche avrebbero già firmato la lettera d’intenti per procedere verso la fusione e avanzare nello studio del piano industriale di fusione da sottoporre all’approvazione della sede centrale romana di Iccrea e poi della Bce.
Se tutto filerà liscio, l’aspettativa è di sottoporre in autunno, realisticamente ad ottobre, alle due assemblee il progetto di fusione.

Da un lato dunque la Bcc presieduta da Gianfranco Tognetti e dal direttore generale Martino Fraccaro, 607 milioni di impieghi e 909 di raccolta totale e Cet 1 al 16% nel 2019, 22 milioni di margine d’intermediazione e 3,8 di utile nel 2019, che, secondo alcune indicazioni, potrebbero salire a 5 nel bilancio 2020; dall’altro CereaBanca 1987, 250 milioni di impieghi e 390 di raccolta totale nel 2019, che per il 30 aprile ha convocato l’assemblea dei soci, senza la presenza fisica e con il voto espresso a distanza attraverso il rappresentante designato, che tra l’altro dovrà eleggerà presidente e Cda, collegio sindacale e collegio dei probiviri.

Oltre all’approvazione del bilancio 2020, – conclude Il Corriere – che si annuncia negativo, dopo la pulizia seguita alla gestione presa in mano direttamente da Iccrea, a valle della clamorosa rimozione, lo scorso novembre, da parte della capogruppo, sulla scorta del contratto di coesione (era il secondo caso in Italia), di sei degli undici consiglieri, compreso il presidente Luca Mastena, sostituendoli con altrettanti membri e affidando la presidenza al coordinatore territoriale di Iccrea a Padova, Marco Pistritto.
Nel mirino era finita la gestione che aveva condotto CereaBanca 1897 a concedere prestiti alle squadre di calcio del Livorno e del Carpi.

Foto: a sinistra, il quartier generale a Bovolone di Banca Veronese; a destra in alto, il presidente di CereaBanca 1897 designato da Iccrea, Marco Pistritto; in basso, il presidente di Banca Veronese Gianfranco Tognetti.