Dalla Regione segnali incoraggianti: «Settanta nuovi medici di medicina generale entreranno a breve nel sistema sanitario territoriale del Veneto. È questo l’esito delle sessioni di colloquio finale del triennio della Scuola di Formazione Specifica di Medicina Generale della Regione conclusesi, con il rilascio del diploma ai neo medici, dei quali il 66% sono donne» – sottolinea l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin.
La mancanza di medici di famiglia sta diventando davvero preoccupante nel Basso Veronese.
Il Distretto 3 di Legnago è tra la zone che in questo momento stanno soffrendo di più per la carenza di medici di medicina generale dovuta a pensionamenti, a positività e decessi causati dal Covid.
«I nostri bandi per vari motivi continuano ad andare deserti. Se c’è un posto vacante a Bardolino e uno a Villa Bartolomea, un giovane medico quale destinazione credete che sceglierà? È facile intuirlo – dice Giorgio Barini, medico di famiglia dell’Aggregazione funzionale territoriale (Aft) di Cerea – Fortunatamente l’Aft di Cerea non è in sofferenza, anche se da 15 medici che vi lavoravano fino a qualche mese fa, ora ci siamo ridotti a 13».
Penso che bisogna insistere – continua Barini – sulla strada della medicina integrata di gruppo, l’unica via per offrire servizi qualitativamente migliori ai pazienti, allargare la disponibilità di orario e supplire ad eventuali assenze dei colleghi».
Sulla stessa lunghezza d’onda è Angelo Guarino medico di medicina generale da 27 anni, e consigliere comunale a Legnago: «Tra un anno, massimo due anche un centro di importanza strategica come Legnago, con i suoi 25mila abitanti, si troverà in condizioni di spiacevole carenza se non si attueranno sinergie e politiche preventive da parte dello Stato, della Regione, ma soprattutto dell’Ulss con l’Amministrazione comunale. La soluzione ottimale – continua Guarino – la ribadita con chiarezza il collega Barini che l’ha ben sperimentata a Cerea dove è stata creata una situazione quasi dal nulla ora diventata una soluzione felice: le aggregazioni polifunzionali tra medici, il cui fondamento si concretizza e realizza se vi sono ottimali facilitazioni amministrative, come accaduto appunto a Cerea e in molti altri centri della provincia, e non futili rimpalli e scaricabarile continui sui medici.
Una soluzione che personalmente continuo a sostenere e perseguire da oltre 20 anni. Ne guadagnerebbero le città, l’Ulss, i medici che lavorerebbe meglio ma soprattutto la qualità del servizio offerto agli ammalati e agli anziani».
Foto: a destra dall’alto, l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin; Giorgio Barini, medico di famiglia dell’Aggregazione funzionale territoriale (Aft) di Cerea; Angelo Guarino medico di medicina generale e consigliere comunale a Legnago.