Ieri sera il Consiglio comunale di Verona ha revocato la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano. Oggi è arrivata, via social, la risposta dello scrittore.
«Cari amici veronesi, da oggi non sono più un vostro concittadino. Nella giornata di ieri il Consiglio comunale della città di Verona – con i voti di Lega e Fratelli d’Italia – ha deciso di revocare la cittadinanza onoraria che mi era stata conferita nel 2008» – ha scritto Saviano su Facebook.
La proposta di delibera era stata presentata all’aula del Consiglio Comunale di Verona dal primo firmatario, il consigliere Alberto Zelger (Lega).
«Questo provvedimento – continua Saviano – non riguarda solo me, ma vuole zittire ogni spinta contraria al pensiero unico dei consiglieri di maggioranza e del loro partito. Un’ideologia che vuole ottundere il pensiero critico e mettere al bando ogni ragionamento e proposta su temi controversi: ‘Non è nostro concittadino chi non la pensa come noi’, ecco cosa vuole dire».
«Saviano è diventato un personaggio provocatorio, irrispettoso dei suoi avversari politici» era invece l’opinione di Zelger «Nessuno mette in discussione il suo impegno contro la camorra, ma il suo delirio egocentrico che lo porta ad attaccare rappresentanti del popolo colpevoli soltanto di avere un’opinione diversa dalla sua».
Continua così Roberto Saviano: «Ma Verona è molto meglio dei guitti che la rappresentano ora in Consiglio comunale: esiste una città che so essere aperta e plurale, contrariamente a come certe amministrazioni si sforzino di rappresentarla. Ed è drammatico che questa delibera arrivi mentre le altre attività del Consiglio – forse prioritarie – sembrano essere bloccate da giorni, e mentre Verona è l’ottavo comune italiano per numero di contagi».
Non si è fatta attendere la reazione degli esponenti politici veronesi. «Perdonami Roberto Saviano, ma quali attività del Consiglio Comunale di Verona, di cui faccio parte, sono bloccate da tempo?» – ha scritto in un commento al post il consigliere comunale Laura Bocchi, co-firmataria della proposta di delibera. «La delibera per la revoca alla tua cittadinanza onoraria, ad una città che mai hai ringraziato, è arrivata in coda a molte altre della stessa seduta. Sicuramente più concrete.
Poi dato che eravamo lì 10 minuti si potevano spendere anche per ristabilire il giusto assetto delle cose. Chi non fa più della lotta alla Mafia la sua priorità non ha senso mantenga un’onorificenza datagli per quel motivo. P.s: Allora la cittadinanza ti fu data proprio dalla destra becera che oggi te l’ha tolta. Ho come la sensazione che la propaganda politica non funzioni questa volta».
Aggiungono Anna Lisa Nalin, portavoce di +Europa in Veneto, e Giorgio Pasetto, coordinatore di +Europa Verona: «La revoca della cittadinanza a Saviano perché ha osato criticare Salvini è un’offesa a tutta Verona e a tutto il Veneto. La città è ostaggio di una cultura politica fascio-leghista che censura chi critica la Lega ma è accondiscendente verso chi, negli ambienti dell’estrema destra, sfascia la città per criticare le misure anti covid. Per storia, cultura e sviluppo economico e sociale Verona dovrebbe invece essere simbolo di una città aperta ed inclusiva. L’opposto di quello che questa giunta rappresenta».
Foto: a sinistra, Roberto Saviano non ha mai ritirato l’onorificenza; a destra dall’alto, il consigliere Alberto Zelger; il consigliere comunale Laura Bocchi; Giorgio Pasetto, coordinatore di +Europa Verona.