Sette anziani positivi al Covid anche alla casa di riposo di Legnago. Lo comunica oggi il presidente del consiglio di amministrazione, Michele Menini, spiegando «che da una verifica straordinaria è stata rilevata ieri la presenza di sette positivi al Covid-19 tra gli ospiti della struttura. Gli accertamenti sono stati effettuati dopo che una dipendente del turno notturno aveva segnalato tempestivamente di avvertire dei sintomi. Una circostanza che ha fatto subito scattare il piano di emergenza».
«Grazie alla collaborazione dell’Ulss 9 Scaligera nella persona del dottor Vaccari, è stato svolto nelle ore successive un controllo capillare con 130 tamponi rapidi a tutti gli ospiti. E nel primo pomeriggio di ieri sono stati individuati gli anziani positivi, i quali sono stati sottoposti anche ai tamponi molecolari di verifica – dice Menini -. Gli ospiti sono stati poi trasferiti nel reparto Covid, per evitare che il virus si propaghi nella struttura».
«Abbiamo inoltre cinque operatori in isolamento a casa, di cui tre positivi, ma non ci preoccupano perché dagli accertamenti è emerso che non avrebbero avuto contatti stretti all’interno della struttura», continua il presidente.
Nel frattempo sono state sospese le attività ricreative e le visite da parte dei familiari, mentre sono state incrementate le videochiamate.
La casa di riposo intanto si sta organizzando per farsi trovare pronta al momento dell’arrivo dei vaccini. «Abbiamo preparato una lettera indirizzata ai parenti e agli amministratori di sostegno di ognuno degli ospiti in situazioni di difficoltà cognitiva per conoscere la loro volontà e chiedere quindi l’autorizzazione a vaccinare gli anziani. Vogliamo così anticipare le tempistiche per sapere nel dettaglio a chi dovranno essere destinare le dosi . Al momento non abbiamo informazioni precise sul tipo di vaccino e su quando arriverà, ma appena avremo notizie certe le comunicheremo ai familiari.
La casa di riposo di Legnago si atterrà per qualsiasi ulteriore decisione relativa ai vaccini alle indicazioni degli organi sanitari competenti in materia, che saranno chiamati a gestire questa particolare fase» – conclude Menini.