La Camera ha approvato, mercoledì 4 novembre, con 295 voti favorevoli, 193 contrari e un astenuto, il testo di legge Zan contro l’omofobia.
Esulta il centrosinistra, promette battaglia in Senato il centrodestra. Fa discutere l’articolo 6, che istituisce la Giornata nazionale contro l’omofobia, ma soprattutto estende anche alle scuole elementari lezioni educative su l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.

«In Parlamento Pd e 5Stelle stanno approvando le lezioni sull’identità di genere perfino nelle scuole elementari e senza necessità di consenso da parte dei genitori. Una legge che vuole inculcare ai bambini, già dalle elementari, l’idea che potrebbero essere nati in un corpo “sbagliato”» –
l’avvertimento arriva dal consigliere regionale del gruppo Misto Stefano Valdegamberi, il più votato alle ultime elezioni nella lista Zaia con il sostegno anche di Famiglia è Futuro.

In sostanza Valdegamberi fa riferimento al fenomeno di minori transgender o gender non conforming (la cui espressione di genere, cioè, non corrisponde al sesso biologico di nascita) che chiedono di poter cambiare sesso o di iniziare percorsi di transizione.

«Questo indottrinamento e manipolazione della debole psiche dei bambini – continua il consigliere – ha portato negli ultimi anni in Gran Bretagna a una vera e propria epidemia di richieste di transizione tra i minori: nel biennio 2009-10 le richieste di transizione tra i minori sono state 40 per le femmine (FtoM – da femmina a maschio) e 57 per i maschi (MtoF); nel biennio 2017-18 sono diventate 1806 per le femmine (FtoM) e 713 per i maschi (MtoF). La propaganda degli Orchi di Stato ha funzionato».

In queste settimane si sta dibattendo nelle aule giudiziarie il caso di Keira Bell, che in seguito a una frettolosa diagnosi ha iniziato il percorso di transizione a soli 16 anni, oggi è pentita: «A 16 anni volevo essere un maschio, ma perché mi avete dato retta?». Keira Bell, oggi 23enne ha fatto causa al NHS servizio sanitario inglese. La sentenza è attesa a giorni.

«Il fenomeno dei giovani detransitioner è talmente esteso che stanno nascendo studi legali specializzati per assisterli nelle cause contro il sistema sanitario britannico, che rischia di trovarsi ad erogare mega-risarcimenti agli ex-bambini transizionati: un monito anche per le istituzioni scolastiche e per il servizio sanitario italiano. Un bel business sulla pelle dei bambini e pagato dai contribuenti. Ora la Gran Bretagna sta facendo marcia indietro – conclude Valdegamberi – mentre i nostri parlamentari italiani stanno andando in questa direzione, nell’indifferenza dei genitori.
Un domani questi stessi genitori non potranno negare allo Stato-Orco il “diritto” di inculcare queste idee nelle fragili e condizionabili menti dei loro figli.
E noi continuamo ad essere distratti dal Coronavirus…».

Foto: a sinistra, nelle classi elementari si parlerà di transgender; a destra in alto, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi; in basso, il deputato Pd Alessandro Zan relatore del testo di legge Zan contro l’omofobia.