Tegola giudiziaria per Roberto “Rambo” Bissoli, 73 anni, ex presidente di Serit, rinviato a giudizio, giovedì 7 ottobre, con Vladimir Castellini, 41 anni a novembre, consigliere comunale e attuale capogruppo di maggioranza a Bovolone oltre a consigliere con delega alla Cultura, sicurezza e immigrazione e da luglio responsabile del circolo locale di Fratelli d’Italia.
Entrambi finiranno a processo per rispondere di presunti illeciti connessi al fallimento della «Stella Cooperativa – Servizi Trasporti Ecologia Lavoro Logistica Ambiente» con sede a Buttapietra.
La notizia del rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta dell’esponente della maggioranza del sindaco Emilietto Mirandola, anch’egli neo tesserato con Fratelli d’Italia, a pochi mesi dalle elezioni comunali, ha fatto scattare da parte dell’opposizione la richiesta di dimissioni immediate dalle cariche politiche di Castellini. I commenti delle minoranze riportati sul quotidiano L’Arena non lasciano spazio ad alternative. Così Alessandro Minozzi (Lega): «Va bene la presunzione di innocenza fino al giudizio, ma credo che un amministratore non debba avere scheletri nell’armadio»; I consiglierei del M5s, Michele Perazzani ed Enrico Scipolo: «Essendo un amministratore pubblico, dovrebbe chiarire pubblicamente gli addebiti, altrimenti dimettersi e non ricandidarsi finché non avrà chiarito o sarà stato assolto». Sulla stessa linea Chiara Tessarolo: «Il gruppo Pd non commenta una notizia che parla da sola. Attendiamo chiarimenti in Consiglio, soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative». Molto garantista invece la posizione del dissidente Enzo Buratto, che parla a nome del gruppo civico “Primo Piano”: «Non esprimo alcun parere sulla questione fino a quando la magistratura non farà il suo corso». Mentre Paolo Vangelista, lista “Progetto Bovolone” aggiunge: «Non faccio commenti prima della sentenza, si possono solo fare considerazioni di opportunità ma spetta alla maggioranza prendere posizione, lo farà senza tener contro di quello che dice la minoranza, come ha fatto sempre».
Il sindaco Emilietto Mirandola dichiara di aver appreso tutto dalla stampa e si riserva di approfondire la faccenda: «Mi sto confrontando con i funzionari e con l’interessato. Valuteremo come gestire la questione. Per ora non prendo posizione, né a favore né contro».
Per Bissoli e Castellini, a firmare il decreto che dispone il giudizio è stato ieri il Gup Marzio Bruno Guidorizzi al termine dell’udienza preliminare: difesi dagli avvocati Nicola Galante ed Edoardo Poletto del Foro di Verona, i due imputati avrebbero – secondo l’accusa – violato la legge fallimentare in concorso, nella veste di componenti del Cda e amministratori della coop di Buttapietra.
A condurre l’inchiesta era stato il pm Giovanni Pascucci: stando alla sua ricostruzione, i due avrebbero distratto beni appartenenti alla società fallita e in particolare: «[…] risorse complessive per 144mila euro, di cui 97.641 euro a titolo di “compensi amministratore”; a titolo di “rimborso spese”, a Castellini per 10.563 euro e a Bissoli per 14.553 euro, e infine a titolo di “rimborso finanziamenti socio” a Castellini per 8.860 euro».
Castellini e Bissoli, inoltre, sono accusati anche di aver:«[…] in concorso tra loro aggravato il dissesto della società, astenendosi dal richiedere la dichiarazione di fallimento».
La sentenza dichiarativa del fallimento venne depositata dal Tribunale di Verona il 3 agosto 2017, la persona offesa risulta la stessa “Stella cooperativa”, tra le fonti di prova principale figura invece la relazione del curatore fallimentare.
Il reato per la Procura: «furono sottratti 144mila euro».
Foto: a sinistra, il sindaco Emilietto Mirandola; al centro, Vladimir Castellini consigliere con delega alla Cultura, sicurezza; a destra, Roberto “Rambo” Bissoli ex presidente di Serit.