«Il Comune di Verona – ha affermato Daniele Polato, assessore alle aziende e agli enti, candidato di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, che con Matteo Gelmetti, vicepresidente di Veronafiere Spa e il senatore Adolfo Urso responsabile economia di Fratelli d’Italia e già viceministro dello Sviluppo economico, ha incontrato ieri giovedì 10 settembre, la stampa in un appuntamento elettorale all’hotel Milano – è il principale azionista di Veronafiere e come eravamo d’accordo sullo scorso aumento di capitale deliberato da 30 milioni di euro oggi siamo favorevoli all’ingresso di tutti quei partner che possono apportare valore alla fiera.
A noi interessa una Fiera scaligera competitiva, ancora in grado di generare un indotto importante per l’economia del territorio e veneta. 1,5 miliardi l’anno è la ricaduta sulla regione. Noi faremo la nostra parte per sostenere uno sviluppo più digitale che fisico, ma dove non manchi una “materialità”: quindi più spazi in città per gli eventi della fiera utilizzando il patrimonio immobiliare esistente e, auspico, anche un progressivo allargamento di questi eventi sull’intero territorio della provincia.
So che ci sono stati diversi dialoghi con investitori internazionali, la pandemia ha rallentato i colloqui ma siamo pronti a riprenderli. Abbiamo chiesto alle banche uno sforzo finanziario – come nuove linee di credito – per passare l’emergenza e questo è arrivato. Ora bisogna agire sul lato patrimonio».
Adolfo Urso già lunedì sarà impegnato al dibattuto sul “decreto agosto”, altri 25 miliardi da iniettare nell’economia, unica finestra per modificare un testo, altrimenti caratterizzato dall’ennesima pioggia di sussidi e mancette.
«Il governo ha dimenticato le fiere, tutte. Deve rimediare adesso. Le fiere hanno bisogno di un miliardo – ha sottolineato Polato – la stessa cifra che il governo inglese ha messo sul tavolo assieme ai privati per il settore e in linea con quanto il governo federale tedesco ed i Laender hanno fatto per le loro fiere che hanno ricevuto a fondo perduto l’intero fatturato perso per la pandemia».
In altre parole: i colossi inglesi e tedeschi sono sul mercato col portafoglio gonfio e senza problemi di budget mentre il secondo mercato fieristico in Europa – quello italiano – si trova a competere con la mano destra legata dietro la schiena.
Foto: da sinistra, Gelmetti, Urso e il candidato di Fratelli d’Italia Polato.