«Quello tra Verona e il turismo sembra il rapporto di una coppia separata in casa» – esordisce Massimo Mariotti esponente di Fratelli d’Italia riferendosi al grave calo turistico che il territorio scaligero sta attraversando.
La presenza di turisti a Verona infatti è calata questa estate di oltre l’80 per cento e le presenze Italiane hanno sfiorato il 70 per cento in meno.
I tremendi nubifragi che hanno colpito duramente la provincia, infatti, si sono aggiunti alla crisi di un territorio già provato dal Coronavirus che ha portato alla chiusura forzata per mesi di oltre il 60 per cento delle imprese locali e ad un calo della produzione di circa il 20 per cento.
«Verona capitalizza una fortuna ereditata da un passato glorioso e da una posizione geografica unica in Italia, ma il turismo organizzato ed intelligente qui purtroppo non è di casa, – continua Mariotti – e dopo l’ennesimo nubifragio che ha colpito il nostro territorio dovremmo quanto meno pensare ad una riorganizzazione sostanziale del fenomeno, per permettere una ripresa dei nostri luoghi fantastici».
«L’aeroporto “Valerio Catullo” di Villafranca e gli ottimi collegamenti ferroviari dispongono di traffici giganteschi, – continua l’esponente di FdI – e l’affluenza turistica dovrebbe essere privilegiata da tali mezzi a disposizione, uniti ad un patrimonio artistico, storico e paesaggistico eccelso che, anche nella bella Italia, è raro trovare».
«Tutto è vano però per la mancanza di un lavoro di marketing invitante che le infrastrutture veronesi non sono in grado di compiere – afferma ancora Mariotti – per l’inadeguatezza di una classe dirigente impreparata alle nuove frontiere, che porterebbero un rilancio di Verona a livello mondiale. Tutto ciò a vantaggio delle imprese e dei lavoratori del nostro territorio, provati dalla crisi del Coronavirus e dalle tremende prove climatiche degli ultimi giorni. Vi è una mancanza di coesione organizzata delle splendide risorse che il nostro territorio offre – conclude Mariotti – ma tutti dobbiamo renderci conto che il turismo è sempre stato un mezzo fondamentale per la nostra città e il suo territorio che vanta arte, lago e monti invidiabili. La situazione necessita di un cambio drastico che sicuramente riuscirebbe a portare Verona nell’olimpo delle città italiane ed europee».