L’asilo comunale di Porto è un importante servizio per le famiglie del quartiere, esistente da molti anni. Le mamme e i papà tutte le mattine, prima di andare a lavorare, affidano i loro bimbi all’organizzazione e al pomeriggio tornano a riprenderli.
«Grossi problemi nella gestione dei piccoli non ci sono mai stati, – affermano le famiglie del quartiere – ma la struttura è trascurata nell’ambiente esterno, nel parco dove vengono fatti uscire i bambini per giocare e stare all’aperto».
Da molti anni non vengono potate le piante che si sono sviluppate a dismisura oltre la recinzione, invadendo le proprietà delle famiglie confinanti.
Questo causa caduta di foglie con ostruzione delle grondaie e pericolo, in caso di temporali, per i cavi telefonici che sono tesi sui confini.
Inutile dire che questa situazione di incuria si riflette anche sui piccoli ospiti perché giocano sulla terra (sotto le grosse piante l’erba non cresce più) e le zanzare in questa boscaglia la fanno da padrone.
Anche per questo aspetto i rischi sono elevati perché le disinfestazioni del bosco sono difficili e non praticate da molti anni.
Inutili le disinfestazioni nei giardini dei confinanti perché gli alberi dell’asilo nido costituiscono il rifugio ideale e i bambini sono esposti a questi fastidiosi e pericolosi insetti.
«La segnalazione di questo degrado nel corso del tempo è stata fatta ripetutamente in Comune, all’ufficio tecnico, agli assessori competenti ma senza alcun risultato» – spiegano i residenti -.
Anche recentemente, il 10 giugno scorso, un gruppo di famiglie esasperate, confinanti con l’Asilo Nido , hanno scritto una lettera al sindaco Lorenzetti per evidenziare ancora una volta il problema e il pericolo, ma nulla è cambiato.
«Il sindaco ha passato la lettera all’ufficio Tecnico, l’assessore competente ha incontrato un nostro rappresentante ma non è stato in grado di assicurare nulla di risolutivo e immediato» – conferma Giorgio Soffiantini, uno dei portavoce della protesta.
Le famiglie, i genitori dei bambini e il quartiere stesso è preoccupato per questa situazione di pericolo e trascuratezza della struttura che, ripetiamo, è comunale. La sua riapertura è oramai imminente.
Pensiamo sia inutile progettare la Legnago del domani, con Champs-Élysées, Ramblas spagnole, Poli sportivi e Parchi se poi non si riesce a mettere in sicurezza una semplice struttura come un Asilo Nido dove mandiamo i nostri figli.
Lo diciamo al sindaco Lorenzetti, all’assessore Danieli, all’assessore Donà, all’assessore Falamischia e per sicurezza anche al super consigliere Tebon: adesso siete al corrente della situazione d’incuria e di pericolo di una vostra struttura pubblica. Non si voglia che succeda qualcosa di brutto a chi la frequenta perché non potrete dire che non lo sapevate.
[Il comitato firmatario e portavoce della protesta: Umberto Belluzzo, Luigina Muraro, Rolando Creston, Giorgio Soffiantini, Claudio Peterle, Marika Sichieri, Giovanni Cristian Tammaro, Michela Palma, Clara Saccoman, Maria Granetti].