Lo spreco alimentare e le azioni concrete per ridurlo sono stati il tema centrale del convegno di martedì 11 agosto promosso da Serit ed ospitato dall’azienda agricola Roccolo del lago a Lazise. Amministratori comunali ma anche operatori economici ed esperti si sono confrontati per fare il punto della situazione su quella che a livello mondiale rimane una vera e propria piaga.

Dopo i saluti del sindaco di Lazise Luca Sebastiano, ha parlato il presidente di Serit Massimo Mariotti. «A livello internazionale le Nazioni Unite si sono prefissate, nel Programma “Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile”, obiettivi precisi da raggiungere nel prossimo decennio tra cui quello di dimezzare lo spreco alimentare globale pro capite e ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura» ha affermato.

«Un problema a livello mondiale, con più di un miliardo di tonnellate di cibo che annualmente va nel cassonetto, per cui molti Stati hanno già attuato misure concrete» ha continuato Mariotti. «Vedi ad esempio la Francia che ha vietato ai supermercati di gettare cibo in scadenza che ora invece viene donato ad enti ed associazioni umanitarie».

Se è vero che sei famiglie su dieci – come ha reso noto Coldiretti che ha effettuato un sondaggio a livello nazionale – hanno ridotto gli sprechi alimentari anche a causa della crisi che sta cambiano i nostri stili di vita, si può fare ancora molto sia a livello di azioni individuali ma anche a livello legislativo premiando ad esempio chi produce meno rifiuti.

«È piuttosto carente la programmazione per quanto guarda lo smaltimento dei rifiuti in genere» ha sottolineato nel suo intervento il presidente del Consiglio di Bacino Verona Nord, Gianluigi Mazzi. «Ma è anche una questione culturale perché c’è chi butta il cibo in eccedenza e chi invece si impegna a riutilizzarlo. I dati sono incoraggianti se parliamo delle famiglie, molto meno invece nei comparti in cui la gestione del cibo è più allargata, vedi mense, la ristorazione, altri settori in cui ci sarebbe maggiore necessità di fare rete, anche tra gli stessi amministratori. A volte magari manca semplicemente il dialogo tra chi il cibo in eccedenza lo deve gettare e chi invece ne avrebbe bisogno».

Sulla necessità di fare rete tra enti, associazioni ed amministratori per individuare tutte le soluzioni possibile affinchè il cibo in eccedenza possa essere riutilizzato, hanno concordato nei loro interventi il presidente del Consorzio di Bacino Verona Due del Quadrilatero Giorgia Speri, il vice presidente di Verona Mercato Diego Begalli, il presidente delle Acli di Verona Italo Sandrini, la vice presidente di Coldiretti Franca Castellani ed il direttore della formazione aziendale dell’ULSS 9 Gianluca Bertoja.

Il direttore generale di Serit, Maurizio Alfeo, ha ricordato che già da un anno sono stati programmati incontri sul territorio come quello tenutosi a Lazise, proprio per far incontrare gli enti interessati e trovare le soluzioni più idonee per ridurre a monte la produzione del rifiuti. «La riduzione dello spreco alimentare passa dalle nostre abitudini quotidiane. È solo in questo modo che noi riusciamo a migliorare la situazione del nostro ambiente. Lo spreco alimentare non è solo una questione etica, ma va anche ad incidere sulla gestione dei rifiuti perché chiaramente più sprechiamo e più ne produciamo, occupando quindi spazio negli impianti di smaltimento».

Foto: da sinistra, il presidente di Serit Massimo Mariotti; il presidente del Consiglio di Bacino Verona Nord, Gianluigi Mazzi e il direttore generale di Serit, Maurizio Alfeo.