Il consigliere regionale della Lega, Alessandro Montagnoli, esce allo scoperto e con un post su Facebook rivela di avere chiesto il bonus da 600 euro, nella vicenda che ha fatto scoppiare uno scandalo nazionale.
«Ci sono momenti nella vita – scrive Montagnoli – in cui puoi fare finta di nulla o scegli di dire semplicemente come stanno le cose. Ho deciso di affrontare questa situazione a testa alta.
Durante l’emergenza coronavirus in forma anonima ho aiutato delle realtà sociali impegnate nella sanità del territorio.
Quando è uscito il decreto Cura Italia, che riguardava tutti i lavoratori autonomi, ho deciso con mia moglie di richiedere il bonus con l’intento fin da subito di devolverli per l’emergenza covid e a chi lavora nella protezione civile. Ho sbagliato: con il senno di poi ho fatto una leggerezza, ma in buona fede. Questi soldi ero sicuro sarebbero stati spesi bene, dal territorio per il nostro territorio.
Lasciatemi però dire una cosa. Nessuno mi toglie dalla testa che la vicenda Inps sia stata montata a livello mediatico con un obiettivo: spostare l’attenzione da una gestione fallimentare dell’emergenza a livello governativo.
Il mio pensiero va ora anche a tutti quei sindaci e consiglieri comunali sotto attacco per la strumentale fuga di notizia dell’Inps.
Certo della mia buona fede, di aver agito con onestà e nel rispetto delle regole vado avanti a testa alta nel mio impegno verso i cittadini. Come sempre».
Alessandro Montagnoli ha già spiegato il suo comportamento al governatore Zaia, ma adesso – come anticipato dal segretario della Liga Veneta, Lorenzo Fontana – rischia di non essere candidato alla prossime Regionali e la sospensione dal partito.