È stato inaugurato oggi, venerdì 17 luglio 2020 ad Isola della Scala il nuovo depuratore realizzato da Acque Veronesi, il primo in Italia con la tecnologia “Sbr” (Sequencing Batch Reactor) e costato 3,8 milioni di euro.
L’impianto sostituisce il vecchio depuratore di via Giarella, realizzato negli anni ’80 e ormai obsoleto, non più in grado di far fronte ai carichi del solo centro urbano.
Presenti i vertici di Acque Veronesi, dal presidente Roberto Mantovanelli al vice Mirko Corrà, del Consiglio di Bacino, del Comune di Isola della Scala, dal sindaco Stefano Canazza al suo vice Michele Gruppo, e dell’Ordine degli ingegneri.
La soluzione tecnologica “Sbr”, scelta in fase di progettazione da Acque Veronesi, sfrutta un particolare sistema di ossidazione biologica che prevede una serie di trattamenti del refluo all’interno dello stesso reattore, seguendo un processo di tipo sequenziale.
Si tratta cioè di sistemi del tipo “time oriented” nei quali le diverse fasi del processo (rimozione del carbonio, azoto e fosforo, e sedimentazione) avvengono nella stessa vasca seguendo una sequenza temporale piuttosto che spaziale, ossia contemporaneamente in vasche diverse come avviene negli impianti tradizionali.
Inoltre, il sistema “Sbr” scelto per il depuratore di Isola della Scala è un’evoluzione tecnologica dello schema “Sbr” classico, perché consente il caricamento in continuo del refluo in arrivo risultando così più flessibile alle variazioni di carico e portata e permette la ripartizione ed equalizzazione del flusso in un sistema a bacini multipli.
Il nuovo depuratore è stato realizzato in linea con i bisogni di una comunità in continua espansione, con potenzialità pari a 11.250 abitanti equivalenti (l’unità di misura base per un corretto dimensionamento e una scelta ottimale del sistema di depurazione, che comprende non solo la popolazione residente ma anche imprese e attività economiche del territorio).
Ma se i bisogni del territorio aumenteranno, l’impianto è già stato progettato con la possibilità di uno sviluppo fino a 15 mila abitanti equivalenti.
«I vantaggi legati a questo schema impiantistico si traducono principalmente in minori consumi. Di superficie, grazie all’eliminazione del comparto di sedimentazione, e di energia, grazie all’eliminazione delle pompe per il ricircolo dei fanghi – ha spiega il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli -. Negli impianti a fanghi attivi di concezione “classica”, infatti, la biomassa deve essere continuamente ricircolata tramite l’azione di elettropompe per non ridurre la concentrazione di batteri all’interno dei comparti biologici. Questo non avviene nei sistemi “Sbr” perché la biomassa resta confinata all’interno dei reattori e viene allontanata solo dalla linea di spurgo».
«Devo ringraziare Acque Veronesi per l’attenzione prestata a Isola della Scala ed al suo territorio – ha detto il sindaco Canazza -. Quest’impianto gode di processi e tecnologie innovative che permettono di migliorare sempre di più la qualità delle acque restituite in ambiente, riducendo anche i consumi della depurazione e rispondendo a normative sempre più stringenti che impongono un’attenta gestione dei reflui a garanzia della sicurezza del trattamento e dell’ambiente. Quindi non solo è stata data una risposta alle esigenze della cittadinanza, ma lo si è fatto guardando al futuro con un progetto innovativo che ci pone tra i primi in Italia nel tema ecologicamente importante della depurazione».
Foto: l’inaugurazione del nuovo depuratore di Isola della Scala.