Banca di Verona riparte dopo lo stress da Covid 19 che ha immobilizzato il sistema Paese.
E lo fa presentando i risultati di un’indagine straordinaria realizzata in proprio per mappare le conseguenze della pandemia sulla clientela affidata: una survey che nella fattispecie copre una fetta importante del portafoglio crediti della Banca.

«La survey è stata condotta da 12 consulenti imprese della nostra Banca, coordinati dai due responsabili Mercato su un campione di più di 200 imprese clienti affidate – spiega il direttore generale di Banca di Verona, Valentino Trainotti. Abbiamo lavorato a questo nel mese di aprile, realizzando delle interviste approfondite, per comprendere l’impatto economico e finanziario derivante dal Covid 19 sia sui ricavi, sia sulle prospettive aziendali.
L’esito dell’indagine ci ha fornito chiavi di lettura della situazione molto preziose per approntare un piano d’azione non generale o imposto dai soli decreti governativi, ma invece molto specifico. L’obiettivo per noi era fornire un sostegno mirato alle imprese locali, personalizzando gli interventi.
Dall’indagine è risultato evidente – continua Trainotti- che gli impatti sui ricavi sono maggiori in relazione alle dimensioni, con una soglia più elevata per le Pmi. Altri fattori discriminanti sono la diversificazione di business e dei mercati di sbocco, oltre che l’organizzazione e della struttura aziendale. Il Covid – analizza il DG- avrà pesanti conseguenze, al di là del diverso peso sui ricavi, su quelle aziende fragili sotto i profili patrimoniali e di liquidità. Su questo dobbiamo lavorare».

Banca di Verona ai vertici della classifica delle migliori banche per solidità.

Intanto nei giorni scorsi è uscita la nuova classifica realizzata da Credit Research Italia in collaborazione con BancaFinanza: uno studio puntuale, che analizza e confronta i dati delle Banche Italiane, stabilendo le classi di eccellenza.
«La banca – annuncia il presidente Flavio Piva – è risultata undicesima nella cosiddetta “superclassifica” (che tiene conto di solidità, redditività e produttività) e decima in quella della solidità, relativa alla categoria della banche piccole (con attivi compresi tra 650 e 5200 milioni).
Per Banca di Verona si tratta di una riconferma- continua Piva. Significativi i nostri dati patrimoniali con un Cet 1 che sfiora il 26% e con un costante miglioramento della qualità degli attivi. Solo a dare qualche indicatore il TEXAS RATIO si attesta al 4,2%, e gli NPL netti sono pari all’1,51% dei crediti. C’è un ulteriore elemento di cui tenere conto – spiega il presidente. Nella superclassifica ai primi posti si ritrovano banche specialistiche (Nexi, Banca Psa Italia, Aletti) che mettono ancor più in risalto il posizionamento di Banca di Verona, che è invece una banca tradizionale e commerciale. La nostra BCC è inoltre la prima del Veneto e la prima tra le BCC del nord Italia, oltre che terza delle BCC a livello nazionale».

Gli aiuti all’economia locale per superare la crisi

«La Banca ha approntato sin dai primi giorni di marzo un piano straordinario per affrontare le conseguenze dell’emergenza Coronavirus- spiega il direttore Trainotti. E’ stata ampliata l’offerta di servizi da remoto, modificato l’assetto organizzativo e del personale per migliorare la consulenza integrata e per assistere le imprese, soprattutto quelle medie e piccole. Le moratorie ovvero sospensione delle rate dei mutui a famiglie e imprese concesse a fine maggio erano 222, i finanziamenti ex DL “liquidità” fino a 25 mila euro erano 155 per un totale di 3,2 milioni di euro, con pratiche già deliberate per l’80%. Le istruttorie per importi superiori ai 25 mila euro riguardano finanziamenti per oltre 20 milioni di euro, alcune in pool con Iccrea BancaImpresa».

Tenuta della banca: prove di stress.

«In un momento delicato e straordinario abbiamo lavorato con visione prospettica anche per quanto riguarda la tenuta della Banca- annuncia il presidente Piva. Sono state effettuate delle prove di stress, che hanno attestato la grande tenuta sotto il profilo patrimoniale della Banca, grazie alle notevoli riserve di capitale libero».

Assemblea a porte chiuse per le disposizioni anti Covid 19.

L’assemblea si terrà in seconda convocazione venerdì 19 giugno alle ore 9 nella sede della Banca, ma con la sola presenza degli esponenti del Consiglio di amministrazione e del rappresentante designato a rappresentare i soci. La modalità di svolgimento è stata dettata da esigenze di sicurezza con disposizioni concordate per tutte le BCC del Gruppo Iccrea Banca, in un momento in cui il pericolo contagio da Covid 19 è ancora alto. I soci potranno esercitare il diritto di voto attraverso il conferimento di delega e le istruzioni di voto al rappresentante designato, il notaio Mario Sartori. Tutte le informazioni per partecipare nelle modalità stabilite dalla procedura straordinaria sul sito web della Banca.

I primi dati del 2020: avvenimenti e progetti.

«A marzo abbiamo aperto una nuova filiale a Rovereto, in provincia di Trento- ricorda il presidente.
Approvati dal Consiglio di amministrazione anche i dati trimestrali, che fanno riferimento ad uno scenario pre Covid 19: molto positivi e superiori alle previsioni in relazione a consolidamento patrimoniale, redditività, efficienza – conferma Piva. Ora bisognerà capire come questa crisi innescata dall’epidemia influirà sull’assetto economico della nostra area di competenza. Non è tutto. Siamo impegnati sul versante strategico per costruire una banca ancor più proiettata verso il futuro, anche attraverso un progetto di aggregazione, in corso di definizione, con Banca San Giorgio Quinto Valle Agno».

Foto. A sinistra, la sede dell’Istituto veronese in corso Porta Nuova e la copertina di BancaFinanza; a destra dall’alto, il presidente Flavio Piva e il direttore generale Valentino Trainotti.