La grandinata che mercoledì pomeriggio 10 giugno ha colpito il Basso veronese ha fatto danni enormi, che vanno ad aggravare il bilancio già pesantissimo della grandinata della scorsa settimana e delle piogge di questi giorni.

«Tra temporali improvvisi, spesso grandinigeni, sbalzi di temperature e improvvisi allagamenti delle colture, gli agricoltori vivono con rinnovata apprensione l’evolversi di questo bizzarro mese di giugno» riferisce Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Agricoltori Italiani Verona.

«Nel Basso Veronese si è assistito a una nevicata di grandine, con i raccolti a pieno campo azzerati da Oppeano fino a Isola Rizza. Le colture devastate sono soia, mais, frumento, oltre a meli, peri, albicocche, susine e ciliegie. Si dovranno riprogrammare le produzioni, verificando se tra indennizzi assicurativi e residua durata stagionale si potranno realizzare nuove produzioni a pieno campo, fermo restando che per i frutteti il raccolto è definitivamente compromesso. Alcune nostre aziende hanno perduto l’intera produzione: un danno enorme, in un’annata già segnata in maniera abnorme dall’emergenza Covid».

Foto: a sinistra, la grandine caduta mercoledì nel Basso veronese; a destra in alto, Andrea Lavagnoli, presidente di Cia Agricoltori Italiani Verona; in basso, susine colpite dalla grandine.