Insorge il comitato per la difesa dell’Ospedale Fracastoro, dopo aver saputo dai media di alcuni movimenti che sarebbero stati decisi dall’Ulss 9 Scaligera di trasferire il reparto di anatomia patologica dal Mater Salutis a San Bonifacio.
«Non vanno trasferite risorse dall’ospedale di Legnago a quello di San Bonifacio; vanno potenziati entrambi i nosocomi» – afferma, in una nota, il comitato presieduto dalla dottoressa Laura Benini – «Questa decisione ha suscitato sdegno tra chi difende l’ospedale del Basso veronese e non manca di destare perplessità anche a chi, sulla carta, dovrebbe giovare di questo nuovo apporto di risorse» – prosegue il comunicato -. «La sensazione è che la dirigenza giochi a mettere contro i due ospedali pubblici principali della provincia, perché la coperta è troppo corta e le risorse vengano indirizzate a seconda di chi alza più la voce. Noi non vogliamo stare a questo gioco: entrambi gli ospedali sono fondamentali per i bacini territoriali che ricoprono e non devono essere usati per calcoli politici o per mettere i cittadini dei due paesi gli uni contro gli altri».
«Se mancano medici, ci aspettiamo che la Regione faccia una attenta pianificazione, scritta nero su bianco, ma ogni ospedale ha bisogno di tutti i reparti stabiliti per legge. Non ci risulta, comunque, che nessun membro del personale di anatomia patologica di Legnago abbia chiesto il trasferimento a San Bonifacio», aggiungono i portavoce del Fracastoro.
Poi concludono: «Dire che vengono potenziate le strutture dell’ospedale, acquistando macchinari non ha rilevanza se non vi è una pianificazione puntuale delle risorse e una riduzione delle liste di attesa».
Foto: a sinistra, il Fracastoro di San Bonifacio; a destra in alto, la presidente del Comitato per la difesa dell’Ospedale Fracastoro dott.ssa Laura Benini e il direttore generale dell’ULSS 9 Pietro Girardi; in basso, il Mater Salutis di Legnago.