«Voglio chiarire alcuni punti riguardo la situazione dello scioglimento del direttivo dell’associazione ViviLegnago e dei vari commenti fatti sui media da membri stessi del direttivo, parlando anche a nome mio senza averne diritto dato che non mi è stato comunicato mai niente, neanche privatamente, ma ho dovuto saperlo dagli articoli stessi dei giornali». Questo lo sfogo di Antonio Perta titolare del negozio Roma.2 di Legnago ed ex consigliere, dimessosi nell’ottobre 2018 dal direttivo di ViviLegnago, l’associazione dei commercianti del centro storico presieduta da Nico Dalla Via.

[…] «Mi trovo costretto ad intervenire sulla questione pubblicata qualche giorno fa, dello scioglimento del direttivo dell’associazione ViviLegnago dovuto alle dimissioni di tre membri del direttivo stesso (Arianna Scaggion titolare di La Caffetteria Salieri, Luisa Gallo del negozio Emozioni e Marco Zucchelli dell’omonima agenzia pubblicitaria. Precedentemente anche un altro consigliere si era dimesso nel dicembre scorso, Roberto Bronuzzi titolare di Birreria La Gabbia – Ndr).

Voglio innanzitutto precisare che la mia non è una polemica e neanche una presa di parte di alcuno, ma solo un chiarimento dovuto. Siccome ci sono stati vari interventi da parte di alcuni membri del direttivo, i quali hanno parlato a nome mio senza che io ne fossi a conoscenza, volevo quindi chiarire alcuni aspetti della vicenda.

Per chi mi conosce sa già che ho fatto parte dell’associazione come iscritto dapprima e come membro del direttivo eletto negli ultimi due mandati; sono sempre stato una persona schietta, trasparente, sempre disponibile e pronto ad aiutare e dare informazioni a chiunque mi contattava .
Nel secondo mandato ho ricevuto la maggioranza dei voti tra gli iscritti e mi è stato proposto di fare il presidente. Personalmente ho deciso di dare continuità al lavoro svolto precedentemente ed ho chiesto a Nico Dalla Via di restare alla presidenza però cercando di dare una svolta all’indirizzo dell’associazione e di cominciare a essere più coraggiosi ed innovativi e di concentrarci sui negozi e sul commercio del centro e non fare solo manifestazioni in piazza (ruolo che a mio avviso spettava alla Pro Loco ma che purtroppo in quel periodo non era in grado di operare per problemi vari), il quale ha accettato.

Nel tempo trascorso mi sono lamentato con il direttivo perchè le promesse fatte a suo tempo non si riuscivano ad espletare (una volta per motivi di costi, altre per questioni tecniche, altre volte perchè non si voleva prendere in considerazione cose diverse e che potevano far muovere la curiosità delle persone verso il nostro centro storico ormai in piena crisi economica e soprattutto di “appetibilità”) quindi mi sono confrontato con il direttivo, ho spiegato a mio avviso qual era la mia visione.
Alla fine non c’era coerenza e volontà di innovare ma di cercare di fare la solita gestione ed aggiungere qualcosina nel limite del possibile ed ho deciso di dare le dimissioni perchè ero distante dalle loro tesi ed educatamente e democraticamente, nel rispetto dei ruoli e della maggioranza, ho lasciato il mio posto a qualcun’altro.

Ho sempre dato tutto per ViviLegnago, anche più di quello che potevo (in termini di tempo rubato al mio lavoro ed alla mia famiglia), ho sempre appoggiato l’associazione e sono convinto ancora oggi che è molto importante che continui ad esserci. Logicamente, a mio avviso, va amministrata con trasparenza, autonomia, dev’essere un collante con l’amministrazione ma apolitica, soprattutto deve guardare al futuro e coinvolgere di più i commercianti perchè è nel suo statuto essere un’associazione di commercianti e dover lavorare con e per i commercianti.
Lo so che non è facile e nessuno ha la bacchetta magica ma bisogna crederci per poter fare, bisogna osare un pò di più e ricostruire le basi che c’erano anni fa.

Due anni fa mi ero fatto portavoce per alcuni eventi che allora secondo me (e non solo) potevano dare un input molto importante. Avevamo proposto a tutto il direttivo un mega evento che coinvolgeva tutto il centro storico e tutte le attività con musica, arte, moda, shopping, street&wine dislocata in vari punti della vasca di Legnago, potevamo trovare gli sponsor per coprire parte delle spese ma non si è voluta fare o almeno non si è voluto neanche provare a vedere come farla.
Invece, così come succede sempre, qualcun’altro chissà come, l’ha copiata e fatta altrove.
Avevo proposto di fare un “Mercatino delle Arti” in sostituzione del vecchio mercatino delle pulci ormai cancellato da tempo coinvolgendo l’Accademia Cavalcaselle, ma anche lì dopo varie riunioni fatte, tempo dedicato, incertezze, abbiamo perso troppo tempo e non ci si è voluti impegnare per farlo.

Queste e non solo mi hanno portato a capire che il mio posto non poteva essere nel direttivo, soprattutto per coerenza, ed ho lasciato.
In un articolo precedente fatto dai tre membri che si sono dimessi causando la decaduta ed il conseguente scioglimento del direttivo, si allude che con le mie dimissioni (avvenute tra l’altro a fine settembre del 2018 e non a dicembre scorso come affermato) si sia dato il là per far si che tutto questo accadesse, quando io sono totalmente estraneo ai fatti di questi ultimi anni e che non ho mai detto, fatto o invogliato chicchessia a dire o fare qualsiasi atto.

Mi sono dimesso perchè non intendevo usurpare tempo al mio lavoro ed alla famiglia per cose che poteva benissimo fare la Pro Loco, il ruolo di ViviLegnago dovrebbe essere diverso e più ambizioso, l’amministrazione ed i commercianti stessi dovrebbero crederci di più ed essere più uniti. Infine i cittadini dovrebbero vivere di più la propria città e non denigrarla, ci vorrebbe un pò più di senso civico e di educazione da parte di alcuni, soprattutto, per esempio, da parte di chi porta a spasso i propri animali per le vie del centro.

Legnago è una bella cittadina, ha grandi potenzialità, deve diventare il vero biglietto da visita della pianura ma per fare questo c’è bisogno di crederci e di fare tutti la propria parte».

Foto: a destra, il presidente dell’associazione ViviLegnago Nico Dalla Via (a sinistra) e l’ex consigliere dimessosi nell’ottobre del 2018, Antonio Perta.