La mascherina non sarà più obbligatoria all’aperto in Veneto, a meno che non ci siano assembramenti o non sia possibile mantenere la distanza di un metro dall’altro. Rimangono quindi vietati gli assembramenti.
«In pratica – spiega il governatore Zaia – se andiamo a fare una passeggiata, non dobbiamo portare il dispositivo. Ma se incontriamo qualcuno e non possiamo mantenere le distanze, dobbiamo avere la mascherina a portata di mano e indossarla al momento opportuno».
Al chiuso, rimane l’obbligo delle mascherine.
“Oggi (ieri venerdì per il lettore) presentiamo la nuova ordinanza in vigore via lunedì 1° giugno e che scadrà lunedì 15 giugno, è un’ordinanza che riprende le linee guida modificate e migliorate – ha detto Zaia – ha alcune novità sul fronte terme (piscine termali, spa e centri benessere possono riaprire) e centri estivi (al via con semplici comunicazioni a Comune e Ulss ma resta ancora il nodo degli 0-3 anni), ma non solo: mascherine obbligatorie al chiuso o quando c’è un assembramento, niente guanti e le case di riposo che riaprono per le visite e possono ospitare nuovi anziani».
Il governatore ha continuato: «Un punto previsto nella nuova ordinanza della Regione Veneto porterà un sostanziale cambiamento nella vita quotidiana di tutti i cittadini. Da lunedì la mascherina il cittadino se la porta sempre in tasca, pronta per essere utilizzata. Cosa vuol dire? Che le mascherine diventano obbligatorie nei luoghi chiusi aperti al pubblico e all’esterno, quando non è possibile garantire la distanza di sicurezza tra i non conviventi. Sono sempre esclusi i bimbi sotto i 6 anni e soggetti che non possono portarla per motivi di salute. I cittadini in auto senza mascherina se si rispetta la distanza di un metro, fatta eccezione per i conviventi».
«Mani igienizzate ma i guanti non sono più obbligatori perché non solo non si trovano, ma anche perché le persone non li cambiavano per tutto il giorno. Vale anche nei negozi per clienti e operatori» ha concluso Zaia.