«Finalmente uno spiraglio di luce, le imprese ora possono ripartire. Le Regioni hanno trovato un accordo su praticamente tutti i protocolli per le riaperture uguali o molto simili per tutta Italia. Quello più delicato riguardava ristoranti e pubblici esercizi, che se avessero applicato le linee guida Inail non avrebbero nemmeno potuto immaginare di aprire o mantenere in vita l’attività». – Questo il commento del direttore generale di Confesercenti Verona, Alessandro Torluccio, a seguito dell’accordo stato-regioni.

«Come Confesercenti abbiamo fatto una battaglia pesante al fianco delle imprese, – continua Torlucchio – anche su questo aspetto senza arretrare di un millimetro e adesso l’accordo prevede 1 metro di distanza e non altre invenzioni insostenibili tipo i famosi 4 metri quadrati.
È arrivato il DPCM e l’ordinanza della Regione Veneto. Sappiamo bene che per i pubblici esercizi si dovranno trovare misure di sostegno straordinarie per ripartire, in particolare in quei luoghi in cui il turismo è azzerato, ma questa è un un’altra battaglia già iniziata su altri livelli.

Intanto portiamo a casa prescrizioni che non distruggono un settore, la non responsabilità del titolare in caso di malattia e regole praticamente uguali in tutta Italia.
Con un ritardo pesantissimo e inconcepibile, scaricato sulle spalle di persone che vivono con il fiato sospeso da oltre 2 mesi, vanno a posto altri tasselli di questa storia».

Dal 3 giugno l’Italia riapre le frontiere. Sì agli arrivi dalla Ue senza quarantena. Con il provvedimento il governo mira a far riprendere il flusso turistico in vista dell’estate.

Foto: a sinistra, da lunedì esercizi aperti; a destra, Alessandro Torluccio direttore generale di Confesercenti Verona.