Coldiretti boccia la sanatoria degli immigrati irregolari tanto voluta dal ministro dell’Agricoltura, la renziana Teresa Bellanova, e che ha tenuto in stallo il DL Rilancio per giorni.
«L’intesa raggiunta sulla regolarizzazione dei migranti non è risolutiva dei problemi del mondo agricolo anche per i tempi che non combaciano con quelli delle imprese». – affermano i vertici di Coldiretti.
Dello stesso avviso l’ex presidente di Coldiretti Verona e uomo nuovo del partito di Giorgia Meloni, Claudio Valente, che rincara la dose: «Nelle campagne le esigenze sono urgenti e immediate: per questo avevamo chiesto la semplificazione e la reintroduzione del ‘voucher agricolo’ per consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati lo svolgimento di lavori in campagna».
«Le imprese – continua Valente – hanno poi bisogno di professionalità ed esperienza ricorrendo alle figure già formate negli anni passati provenienti da paesi come Romania e Polonia.
Germania e Gran Bretagna stanno agevolando questo tramite “i corridoi verdi” e così si appresta fare la Francia.
Quello che non possiamo accettare è che si giustifichi un provvedimento come quello sulla regolarizzazione dei migranti, fortemente impattante con l’equilibrio socio-politico della nostra Nazione presente e futuro, parlando a vanvera di “improrogabili esigenze del mondo agricolo”: non è così».
«Quello che fa specie quindi, – ribadisce Coldiretti – alla luce delle richieste degli imprenditori agricoli, è che il governo giallofucsia non si è confrontato con la categoria. Ma piuttosto, con la scusa dell’emergenza raccolto, ha preferito una sanatoria per gli immigrati irregolari, che a Coldiretti non serve a niente».
Foto: a sinistra, migranti durante la raccolta dell’uva; a destra dall’alto, Claudio Valente e il ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova.