È stato emanato oggi, 30 aprile, il il Manuale per la Riapertura delle Attività Produttive da parte della Regione Veneto. Peccato che domani sia la Festa del 1° maggio, poi il weekend e, lunedì le aziende dovrebbero già riaprire. Quindi, gran poco tempo per “digerirlo” da parte delle imprese e dei sindacati.
Il manuale contiene le “indicazioni operative per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari” ed è stato definito e inviato a tutte la parti sociali. Il documento è stato presentato oggi dall’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin, nel corso del consueto punto sulla situazione del Covid-19 in Veneto tenuto dal presidente Luca Zaia, con presente anche l’assessore alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin.
Il Manuale è destinato prioritariamente a tutti soggetti con ruoli e responsabilità in tema di tutela della salute nei luoghi di lavoro. Fornisce indicazioni operative finalizzate a supportare tutte le attività produttive a garantire misure per la tutela della salute dei lavoratori: sia aziende che non hanno mai sospeso l’attività, sia aziende che si apprestano a ripartire, secondo le disposizioni dei provvedimenti governativi, per consentire loro una ripresa delle attività in sicurezza.
«Abbiamo lavorato sodo – ha detto la Lanzarin – partendo da una prima versione del testo datata 17 aprile, confrontata meticolosamente con le parti sociali, coordinata con il Protocollo Nazionale con le parti sociali del 24 aprile, elaborata via via recependo le indicazioni del Dpcm del 26 aprile e un’ultima circolare del Ministero della Salute emessa solo ieri. Abbiamo tenuto conto di ogni passaggio nazionale, al punto, ad esempio, che la misurazione della temperatura, secondo il nostro testo iniziale obbligatoria, è divenuta facoltativa come previsto dal Protocollo nazionale. Siamo perfettamente in linea, nessuno può permettersi di dire che vogliamo fare da soli».
Il documento prevede la figura del “Covid manager” in ogni azienda e si divide in 10 diverse indicazioni operative, ognuna delle quali viene approfondita nei minimi particolari: Pulizia, decontaminazione e aerazione degli ambienti di lavoro. Informazione ai lavoratori e a tutti i frequentatori dell’azienda. Limitazione delle occasioni di contatto. Rilevazione della temperatura corporea. Distanziamento tra le persone. Igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie. Dispositivi di protezione individuale. Uso razionale e giustificato dei test di screening. Gestione degli eventuali casi positivi. Ruolo del Medico competente.
Ecco il manuale: COVID-19 Ambienti di lavoro non sanitari_11 del 29.04.2020
Foto: a sinistra, l’apertura delle attività produttive; a destra, l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin.