Continua l’imponente servizio di sorveglianza della Prefettura davanti all’hotel Monaco, in Zai, dopo che circa 100 migranti sono risultati positivi al Coronavirus. Il prefetto Donato Cafagna ha messo davanti al Centro d’accoglienza, in via Torricelli, le pattuglie della Polizia di Stato, coadiuvate dai Carabinieri.
La struttura ospita 140 richiedenti asilo, tra i quali dei minori. Sono stati fatti centinaia di tamponi agli ospiti e i risultati sono stati sconvolgenti: circa cento migranti sono risultati positivi.
La presenza del Coronavirus si è manifestata per la prima volta ad inizio aprile. Un giovane pakistano aveva evidenziato sintomi riconducibili al virus ed è stato accompagnato in ospedale. Dopo gli accertamenti è stata verificata la positività e sono scattate tutte le misure previste dal protocollo, con l’isolamento nelle rispettive stanze degli altri ospiti. Inoltre sono stati fatti i tamponi a tutte le persone della struttura, anche ai dipendenti della cooperativa che gestisce il centro.
Solamente pochi ospiti, la maggior parte giovani e in buona salute, avrebbe sviluppato sintomi non gravi (febbre). La prefettura di Verona sta valutando l’ipotesi di un trasferimento delle persone negative, in altri luoghi, per tutelare la loro salute. E anche perché sale la tensione: alcuni di loro (quelli negativi) vorrebbero uscire perché devono andare a lavorare.
«La situazione è monitorata con le Forze dell’Ordine. La Questura ha messo una vigilanza fissa e una sorveglianza fiduciaria: sono in massima tutela sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista della sicurezza di tutti La vigilanza funziona 24 ore su 24. Quando dicevo che i contagi erano principalmente localizzati dentro le comunità chiuse mi riferivo anche a questo specifico caso» – ha detto il sindaco Sboarina.
Foto: a sinistra, uno sbarco di migranti monitorato dai sanitari; a destra in alto, l’hotel Monaco che ospita circa 140 migranti; al centro, il Prefetto Donato Cafagna; in basso, il sindaco Federico Sboarina.