È una vera ecatombe di anziani, persone fragili, spesso giù minate da gravi patologie quella che sta accadendo nelle case di riposo del Veronese.
A partire da Villa Bartolomea, quella più colpita con 22 vittime fino a ieri sera; per arrivare a quella di Sommacampagna con 8 decessi, 4 dei quali ieri; passando per Legnago con quattro anziani morti in tre giorni; ed arrivando a Colà di Lazise dove sono 8 le Piccole Suore della Sacra Famiglia decedute.

Ma ci sono tanti anziani risultati positivi al tampone, alcuni già ricoverati in ospedale, come anche il medico della struttura Villa Verona dell’Istituto anziani colpito da Coronavirus e ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Borgo Roma

A questo si aggiunge la grave situazione della mancanza di operatori per assistere questi anziani, visto che colpiti dal virus e quindi in quarantena, vi sono anche 17 operatori su 37 alla casa di riposo di Sommacampagna, 12 su 40 in quella di Villa Bartolpomea, 46 addetti, circa la metà del personale in quella di Legnago.

Un’emergenza che è scoppiata giovedì scorso con il primo deceduto alla casa di riposo “Maria Gasparini” di Villa Bartolomea, e subito dopo venerdì con primo decesso a Sommacampagna e che ha spinto la Regione, forse un po’ in ritardo, a lanciare l’altro giorno un piano per l’assistenza domiciliare e nelle case di riposo agli ammalati di Coronavirus.