È partita ieri lunedì 23 marzo, in Veneto, la sperimentazione di un farmaco utilizzato in Giappone contro il Covid-19.
Si tratta del Favipravir, più noto come Avigan, un farmaco antinfluenzale che blocca l’avanzare della malattia.
Ne parla, in un video che gira in rete, un farmacista romano, Cristiano Aresu che si reca spesso in Giappone per lavoro. Da quanto racconta, in Giappone viene somministrato ai primi sintomi di coronavirus e blocca il progredire della malattia nel 91% dei casi.

Il quotidiano Repubblica ieri riportava le parole di Zhang Xinmin, direttore del Centro nazionale cinese per lo sviluppo della biotecnologia (un’ala del ministero delle Scienze cinese). Secondo quanto dichiara, l’Avigal ha «un livello elevato di sicurezza ed è chiaramente efficace nel trattamento».
Addirittura sarebbe capace di annullare il virus in quattro giorni.
Sul farmaco si è espressa anche l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) con una nota: «Il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli Usa.
Ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19».
Ci sono solo dati preliminari.
L’Aifa continua scrivendo: «Sebbene i dati disponibili sembrino suggerire una potenziale attività di favipiravir, in particolare per quanto riguarda la velocità di scomparsa del virus dal sangue e su alcuni aspetti radiologici, mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia».
In Cina si stanno conducendo trial medici con 340 pazienti e che i risultati sembrano incoraggianti.

«Ho appreso con piacere la comunicazione del Ministro Speranza e benvenga la decisione dell’Aifa di sperimentare l’utilizzo del farmaco Avigan sul territorio nazionale, per testare le capacità di combattere il coronavirus». È stato il commento del presidente del Veneto, Luca Zaia, all’annuncio del ministro della Salute, Speranza, sull’avviso della sperimentazione del farmaco. Sperimentazione il cui via libera era stato caldeggiato dal governatore.

«Come già detto nei giorni scorsi – continua il governatore Zaia – la Sanità del Veneto è pronta ad affrontare il protocollo che verrà deciso per testare il farmaco nei pazienti del nostro territorio. E’ giusto e corretto non dare facili speranze. Questa è infatti una sperimentazione scientifica. E’ tuttavia pur vero che non bisogna lasciare nulla di intentato nella lotta alla peggiore epidemia dal dopoguerra ad oggi».

Il video in rete di Cristiano Aresu