Sono già otto gli ospedali veneti che hanno aderito alla sperimentazione del farmaco Tocilizumab per curare il coronavirus.
Lo studio sul trattamento con Tocilizumab dei pazienti affetti da polmonite da Covid-19, coordinato dall’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli, è stato approvato mercoledi 18 marzo dall’Agenzia Italiana del Farmaco – Aifa.
Gli ospedali veneti che hanno aderito e che riceveranno il farmaco sono: l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, Vicenza, Bassano, Santorso, Rovigo, Villafranca e Negrar.

A Modena, i primi risultati sono più che soddisfacenti: il Tocilizumab, già in uso per il trattamento dell’artrite reumatoide, sembra funzionare nel trattamento del Covid-19.
La buona notizia arriva dal Policlinico, uno dei due centri di riferimento in Italia: su 11 pazienti curati col Tocilizumab nel medio periodo, 8 hanno evitato l’intubazione.

La sperimentazione vede in prima linea l’azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Modena, con il professor Carlo Salvarani di Unimore, direttore della Reumatologia, tra i quattro autori del protocollo nazionale e co-investigatore principale; insieme a lui i reparti di malattie infettive, malattie dell’apparato respiratorio, anestesia e terapia intensiva del Policlinico e di Baggiovara, oltre alle Covid Room.

Lo studio prevede due gruppi di pazienti che beneficeranno dello stesso trattamento: il primo verificherà un’ipotesi di riduzione della mortalità a un mese; saranno trattati 330 pazienti ricoverati per polmonite da Covid 19 con i primi segni di insufficienza respiratoria o intubati nelle ultime 24 ore. Il secondo gruppo è stato concepito con l’obiettivo di migliorare le modalità di gestione dell’emergenza e includerà i pazienti intubati da oltre 24 ore. Nelle forme più gravi di coronavirus si è notato che il problema principale è la risposta del sistema immunitario che produce una vera e propria “tempesta citochinica”. Questa infiammazione immunitaria viene in parte governata dal farmaco.