Per la prima volta nella sua storia l’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, ha chiesto al Governo un provvedimento specifico per la sospensione dei cantieri. «Non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza degli operatori», dichiara il presidente dell’Ance di Verona, Carlo Trestini.
«In questo momento la priorità deve essere la tutela dei lavoratori, salvaguardando l’economia del settore e dell’intero Paese che non può bloccarsi, ma nel rispetto della salute di chi opera nei cantieri – dichiara con forza il presidente dei Costruttori Veronesi -. Per questo l’Ance sta da giorni chiedendo un provvedimento specifico da parte del Governo. Le imprese hanno l’obbligo di adottare tutte le misure per garantire la salute dei lavoratori previste dai recenti decreti – prosegue Trestini – e dove ciò non sia possibile i lavori devono essere sospesi per cause di forza maggiore.
È inoltre opportuno che ci sia un accordo con tutti i soggetti coinvolti quali il committente, il direttore lavori e il coordinatore per la sicurezza».
«Laddove vi siano le condizioni per operare in sicurezza ben venga che i lavori vadano avanti anche se in mezzo a difficoltà e a complicazioni. Alla data odierna è oramai entrata in crisi, però, anche la filiera delle forniture con magazzini prossimi ad essere sguarniti per le difficoltà di approvvigionamento – dicono dall’Ance -. Lavorare in un cantiere è pressoché impossibile seguendo indicazioni teoriche scritte a tavolino, ma che nulla hanno a che vedere con la realtà della edilizia. Proprio per questo occorre un provvedimento ad hoc per il settore dell’edilizia».
Foto: a sinistra, un cantiere edile; a destra dall’alto, il presidente dell’Ance di Verona, Carlo Trestini; i soci dell’Anci Verona.