Immancabilmente, a fronte di situazioni di difficoltà ed emergenza, spunta chi se ne approfitta per fare leva sulle paure delle persone… e degli anziani, in particolare.
Sono infatti stati segnalati e denunciati, in Veneto ma anche in provincia di Verona, casi di tentativi di truffa da parte di falsi infermieri o finti volontari della Croce Rossa, che si presentano a casa per eseguire test di individuazione del coronavirus, oppure, telefonano per segnalare la necessità di eseguire a domicilio il cosiddetto “tampone”.
Si tratta ovviamente di truffe e come tali vanno gestite.
«Come Anap, l’Associazione dei Pensionati di Confartigianato, – afferma Gianni Peruzzi, presidente di Anap Confartigianato Verona – siamo impegnati da anni a fianco delle Forze dell’Ordine per prevenire truffe e furti a danno degli anziani.
Ed è proprio sulla scorta della nostra esperienza maturata con la campagna “Più sicuri insieme”, promossa da Anap, assieme con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, che ci sentiamo di raccomandare, anche in questo caso straordinario, alcune semplici indicazioni»:
1. Le aziende ULSS non inviano personale a domicilio per effettuare visite e test per il coronavirus. Gli operatori sanitari effettuano visite ed eventuali esami a domicilio solo se allertati preventivamente dai cittadini stessi che, attraverso il medico di famiglia, il 118, il numero nazionale 1500, abbiano segnalato sintomi sospetti o la necessità di accertamenti.
2. Non aprire la porta di casa a persone sconosciute. Non dare ascolto ad eventuali sconosciuti che si spacciano per operatori dell’Ulss. Respingiamo senza replica lo sconosciuto che citofona inventando scuse e stratagemmi per entrare in casa.
3. Avvisare le forze dell’ordine. Se ti senti minacciato o sei vittima di un reato, o per qualsiasi dubbio o per segnalare comportamenti sospetti, telefona subito al 113, 112 o 117 o alla Polizia Locale.
4. E’ possibile vivere in maniera sicura in casa propria: il nostro vicino, un amico che può aiutarci nella gestione del quotidiano e le persone di nostra fiducia sono parte integrante della nostra vita, sono loro che dobbiamo tenere in considerazione. Anche nei momenti di difficoltà, se siamo in pericolo o se abbiamo subito una truffa.
In provincia di Verona, secondo gli ultimi dati della Prefettura, se il bilancio del 2019 rispetto al 2018 mostra un generalizzato calo dei delitti (-4,7%), registra invece un aumento delle truffe e delle frodi informatiche +5,6%.
«Anap Verona, – conclude Peruzzi – invita tutti i soci e i pensionati ad evitare allarmismi e ad attenersi con il massimo della responsabilità civica alle disposizioni che verranno date dalle Autorità competenti.
Il Ministero della Salute ha fornito chiarimenti sui comportamenti da tenere da tutti i cittadini nella vita di ogni giorno».
Situazione epidemiologica e valutazione del rischio: La trasmissione/contaminazione avviene a seguito di contatti stretti e prolungati con persona infettata. I sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie.
Indicazioni operative: il Ministero e la Regione Veneto suggeriscono l’adozione delle stesse misure preventive utilizzate per le malattie trasmesse per via respiratoria, consultabili al seguente indirizzo:
https://www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=4275256
Foto: a sinistra, falsi operatori sanitari bussano alle porte degli anziani; a destra in alto, Gianni Peruzzi presidente di Anap Confartigianato Verona; in basso, la campagna “Più sicuri insieme”, promossa da Anap.