Aperta la corsa alle Regionali con nella Lega la “battaglia della Bassa” tra Fontana e Montagnoli. Da qualche settimana è decollata la partita per le candidature alle elezioni Regionali che si terranno in primavera, probabilmente l’ultima domenica di maggio.
Il partito di Matteo Salvini punta a fare un risultatone in Veneto, anche grazie alla ricandidatura del presidente uscente Luca Zaia, il quale, sarebbe propenso a riproporre la lista civica che porta il suo nome, accanto al simbolo di Alberto da Giussano, magari con una terza lista di amministratori locali, oltre ai tradizionali alleati di Forza Italia e Fdi, anche se più di qualcuno in casa leghista cederebbe volentieri alla tentazione di farne a meno.

I vertici del Carroccio sono concentrati sulla formazione della squadra che a Verona avrà nove elementi. Date per scontate le ricandidature dei tre consiglieri uscenti, l’assessore Elisa De Berti, Enrico Corsi e Alessandro Montagnoli, vanno inseriti altri sei nomi, e qui la partita si fa “calda” perché le ambizioni sono tante, ben più numerose dello spazio a disposizione.
Rispettando, oltretutto, la parità di genere, che prevede cinque candidature maschili e quattro femminili.
In questo gioco a incastri si innesta anche la “battaglia della Bassa”, dove già sono pronti a contendersi i voti i citati De Berti e Montagnoli. Ma non solo, perché pare che possa esserci almeno un altro candidato del territorio. Nomi, nelle scorse settimane, ne sono circolati diversi: da quelli dei ceretani Marco Franzoni e Marco Modenese (rispettivamente sindaco e presidente del Consiglio comunale di Cerea), passando per le minerbesi Raika Marcazzan e Jessica Polo, fino a quella che pare essere l’ipotesi più concreta: l’assessore legnaghese Nicola Scapini.
Ex delfino di Luciano Giarola, oggi Scapini è molto vicino al commissario provinciale della Lega, Nicola Zavarise, e quindi rientra a pieno titolo nell’area che fa riferimento all’ex ministro Lorenzo Fontana. Il quale, stando agli spifferi che escono dal quartier generale leghista, sarebbe poco in sintonia con quello che viene giudicato un eccesso di protagonismo da parte di Montagnoli, e quindi ecco che Scapini avrebbe il compito di sottrarre all’ex sindaco di Oppeano parte del suo bacino elettorale.

Due, però, i problemi, tutti interni alla sezione legnaghese: da un lato la richiesta a Scapini, che sarebbe stata già posta in maniera informale, di lasciare prima della campagna elettorale il suo posto in giunta, con la possibilità di aprire una lotta senza quartiere per ereditarne le deleghe. E tra i pretendenti c’è Maurizio De Lorenzi, uomo forte del partito nel Basso Veronese. Dall’altro, il fatto che non tutta la Lega locale sarebbe disposta a girare le spalle a colui che è stato il condottiero della vittoria alle Comunali della primavera scorsa, ossia Montagnoli.
A cominciare, ad esempio, dal principale beneficiario di quel successo, il sindaco Graziano Lorenzetti.

Acque meno agitate, almeno a Legnago, per quanto riguarda il principale alleato della Lega, Fratelli d’Italia: il circolo locale, che fa un po’ da capofila per tutta la Pianura Veronese, pare orientato a sostenere Massimo Mariotti, presidente di Serit. Meno chiaro lo scenario in casa Forza Italia: i nomi circolati con più insistenza, per la zona, son quelli dell’ex presidente della provincia, Antonio Pastorello, e del sindaco di Gazzo Veronese, Stefano Negrini, ma gli “azzurri” devono ancora serrare le fila.

Tutto tace, invece, sul fronte del Pd che, dopo la bruciante sconfitta nella corsa tornata a Palazzo de’ Stefani, e la triste perdita di Claudio Marconi, fatica a ripartire, e pare difficile che i circoli della Bassa provino ad esprimere una candidatura “di peso”.
Ancora più difficile la lettura per quel che riguarda il M5S che sul territorio può ripuntare sul consigliere regionale uscente Manuel Brusco di Bovolone.

Si muove qualcosa, infine, anche nella cosiddetta “area centrista”: occhi puntati sulle scelte di Flavio Tosi, che a Legnago e dintorni può ancora contare su qualche “truppa”, mentre si muovono anche i “renziani” di Italia Viva e i seguaci dell’ex ministro Calenda.

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Foto: a sinistra, l’ex ministro della Famiglia e vice di Salvini Matteo Fontana; a destra, il consigliere Regionale ed ex sindaco di Oppeano Alessandro Montagnoli.