VERONA. NEL 2019 SONO STATE 245 LE AZIENDE FALLITE, IL 30% SI POTEVANO SALVARE. AL TEATRO SALIERI DI LEGNAGO, IL 4 FEBBRAIO, LA CAMERA DI COMMERCIO SPIEGHERÀ LA RIFORMA DEL FALLIMENTO.
Nel 2019 sono state 245 le aziende veronesi che hanno dichiarato fallimento o hanno iniziato un concordato preventivo, in pratica una per ogni giorno lavorativo. Un dato che conferma il trend negativo degli ultimi anni, nel 2018, le realtà «in corso di fallimento» erano state 250.
A soffrire sono, in particolare, le imprese, non solo le piccole, del comparto edilizio, che faticano a riprendersi da una flessione decennale. Lo stesso vale per il distretto del mobile della Basso Veronese, anche se i numeri sembrano essere meno critici rispetto al passato. Ma ci sono anche molte realtà del commercio che hanno deciso di chiudere, in particolare quelle a conduzione familiare. – spiega così la situazione Davide Orsato sul Corriere di Verona – «La dinamica ormai la conosciamo — spiega Paolo Tosi, vicepresidente della Camera di Commercio di Verona — si aspetta di andare in pensione e poi si conclude l’attività senza lasciare eredi. Ciò vale soprattutto per le realtà dei centri minori che non hanno il volano del turismo».
I numeri che arrivano dal Veronese sono una goccia nel- l’Oceano degli oltre diecimila fallimenti che si sono registrati a livello nazionale. E spesso, anche se non sempre, è un esito che si sarebbe potuto evitare.
È sempre la Camera di Commercio, infatti, a stimare che, se le situazioni critiche venissero affrontate per tempo (mediamente un anno o un anno e mezzo prima), il fallimento si potrebbe scongiurare in una percentuale tra il 20 e il 30% dei casi. «E così facendo — nota sempre Tosi — oltre all’azienda si salverebbero i posti di lavoro e l’indotto».
Questo sarà appunto il compito degli Organismi di composizione della crisi d’impresa ( Ocri). Sono le nuove realtà previste dalla riforma del fallimento e che proprio questa nuova normativa ha affidato alle Camere di Commercio. Quella di Verona ha deciso di far precedere all’entrata in vigore (prevista per il 15 agosto) una serie di incontri sul territorio, mirati a far conoscere il funzionamento delle nuove «commissioni». Il primo si terrà all’auditorium di Villafranca, mercoledì 15 alle 16,45, seguito, la settimana successiva,il 22, da un altro a Caprino in sala Barchessa, quindi a San Bonifacio, in sala civica Barbarani, il 30 gennaio e Legnago al teatro Salieri, il 4 febbraio.
L’iniziativa vedrà la collaborazione dell’ordine degli avvocati e dei commercialisti. Certamente non sarà un percorso dei più facili: «Stiamo individuando — fa sapere Cesare Veneri, Segretario Generale della Camera di Commercio di Verona — regolamenti, moduli, prassi operative, per creare un efficace sistema per la prevenzione delle crisi e la loro composizione assistita.
In una prima fase, l’Ocri procederà a un’analisi delle cause del malessere dell’impresa poi, eventualmente, avvierà una negoziazione per raggiungere un accordo con i creditori».
Certo, bisognerà superare qualche resistenza: «Capiamo — conclude Veneri — che non sia facile accettare di avere dei “ficcanaso” intorno. Ma ne vale la pena: è in gioco la salvezza di molte imprese».
Foto: a sinistra dall’alto, Paolo Tosi vicepresidente della Camera di Commercio di Verona e Cesare Veneri, Segretario Generale della Camera di Commercio di Verona; a destra, una delle tante serrande abbassate per fallimento.