«Con la pubblicazione del nuovo bando per la realizzazione della condotta Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore si completa una parte importante dell’intervento commissariale. Il 2020 sarà un anno fondamentale, nel quale potremo vedere completati i lavori per portare acqua pulita in tutta l’area rossa. Ricordo, comunque che, in attesa delle opere, l’acqua attualmente erogata ai Comuni della zona rossa ha già raggiunto l’obiettivo PFAS Zero, grazie ai sistemi di filtrazione mediante adsorbimento su carbone attivo granulare, come stabilito dai limiti emanati dalla Regione Veneto. Limiti sui quali attendiamo ancora risposta dal Ministro Costa”.
Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la notizia, comunicata dal Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione Civile in conseguenza della contaminazione da sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) delle falde idriche nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova, Nicola Dell’Acqua, il quale ha l’incarico di completare le opere acquedottistiche necessarie a garantire acqua libera da PFAS entro il 21 marzo 2020.
«È stato pubblicato il bando di gara per le opere finalizzate a dare risposta all’emergenza PFAS per Montagnana e l’area berica – spiega Dell’Acqua – stiamo parlando della nuova condotta Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore, che comprende oltre 22 chilometri di tubazioni da posare e il serbatoio di accumulo da 10.000 metri cubi che sarà realizzato a Montagnana».
Si tratta di un intervento del costo complessivo di oltre 25 milioni, dei quali 22,6 milioni rientrano nel finanziamento per le opere commissariali. Il Soggetto Attuatore è Acquevenete spa. I lavori partiranno nei primi mesi del 2020, non appena concluse le operazioni di aggiudicazione della gara.
La nuova condotta di collegamento Ponso-Montagnana-Pojana Maggiore permetterà di sostituire l’attuale fornitura di acqua dalla centrale di Madonna di Lonigo, contaminata da PFAS, convogliando acqua da fonti diverse da quelle inquinate. In caso di necessità, l’acqua potrà essere prelevata anche dalle centrali di Vescovana e Piacenza d’Adige, che attingono dal fiume Adige acqua ugualmente sicura e del tutto priva di PFAS.
«L’idea alla base del progetto – prosegue Dell’Acqua – è quella di creare un grande serbatoio di accumulo a Montagnana, della capacità di 10.000 metri cubi, dove verranno convogliate le disponibilità notturne di acqua: negli orari notturni, infatti, il prelievo è minore ed è possibile creare delle scorte d’acqua da distribuire agli utenti dei Comuni interessati nel corso della giornata».
Sarà, dunque, necessario prolungare l’esistente condotta Monselice-Ponso, realizzando il nuovo tratto Ponso-Montagnana, per una lunghezza complessiva di 9.260 metri, con una condotta adduttrice del diametro nominale di 600 millimetri, in ghisa sferoidale, materiale sicuro e durevole nel tempo. La nuova tubazione sarà posata prevalentemente in campagna, lungo il tracciato di progetto della superstrada S.R. n.10 VAR, in corrispondenza del bordo sud della stessa. Le operazioni di esproprio sono già in fase avanzata.
Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione del nuovo serbatoio strategico di Montagnana, composto da due moduli della capacità ciascuno di 5.000 metri cubi, con annessa centrale di pompaggio.
«Dal serbatoio di Montagnana sarà, quindi, realizzata la nuova tubazione di collegamento con la rete di Pojana Maggiore, sempre del diametro nominale di 600 millimetri – sottolinea il Commissario Dell’Acqua – un’ulteriore connessione verrà realizzata con la condotta esistente, proveniente dalla centrale di Madonna di Lonigo. In tal modo sarà possibile alimentare, oltre a Pojana Maggiore, anche i Comuni di Asigliano, Orgiano e Alonte e Noventa Vicentina».
Il progetto proseguirà con la realizzazione del tratto di collegamento alla rete di Montagnana, in derivazione dalla condotta per Pojana, in corrispondenza di via Sette Albere all’incrocio con via Fossa di Buoso. Questo tratto di condotta avrà un diametro nominale di 400 mm e una lunghezza di 1.670 metri.
Infine, per il funzionamento complessivo del sistema, sarà necessario costruire anche 800 metri di nuova condotta a Monselice, come tratto di collegamento con la condotta di adduzione proveniente dai pozzi di Camazzole, con la posa di tubazione in ghisa sferoidale del diametro nominale di 700 mm lungo viale Tre Venezie, via Piemonte e via Veneto.
Si ricorda che documenti e atti relativi all’emergenza PFAS sono disponibili nell’area dedicata del sito ufficiale della Regione del Veneto al seguente link
http://www.regione.veneto.it/web/guest/dettaglio-banner?_spp_detailId=3301483.
Foto: a destra dall’alto, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e il Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione Civile Nicola Dell’Acqua.