Veronamercato si rinnova, mettendo in atto una strategia di sviluppo basata su investimenti e promozione. Gli investimenti strutturali, tettoie di copertura e tamponamenti, controllo accessi e illuminazione pubblica, realizzati nel corso del biennio 2018-2019, hanno avuto un impatto positivo fondamentale per lo sviluppo del Centro Agroalimentare che risulta sempre più attrattivo nei confronti delle imprese commerciali e di logistica, non solo locali ma anche nazionali.
Coperture e tamponamenti sono serviti per fidelizzare il rapporto tra Veronamercato e operatori acquirenti di provenienza locale, interregionale ed estera appartenenti alle categorie del piccolo dettaglio e dell’ingrosso.
Il Mercato ortofrutticolo di Verona si conferma inoltre, in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, un fondamentale punto di riferimento per gli acquisti della GDO: le cinque principali insegne della Grande Distribuzione Organizzata locale utilizzano gli spazi assegnati per organizzare le consegne presso i propri punti di vendita, distribuiti su un vasto territorio interregionale.
La conversione dei posteggi di vendita siti alle estremità nord e sud del Mercato, in spazi di logistica, inoltre, ha consentito a varie aziende operanti nel settore Horeca di ottimizzare la raccolta, la conservazione e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli in ambito cittadino e provinciale.
Questo lavoro importante incentrato sul servizio alla clientela ha influito positivamente sul lato dell’offerta.
Tra gli addetti ai lavori a livello nazionale è, infatti, consolidata la consapevolezza del ruolo strategico di Veronamercato: nel Mercato Ortofrutticolo i recenti bandi per l’assegnazione di posteggi di vendita e di logistica sono andati tutti a buon fine. Ad oggi sono ben sette le imprese concessionarie la cui proprietà appartiene a compagini societarie in ambito nazionale extra territorio locale.
Delle 430 mila tonnellate movimentate, il 40% è destinato all’esportazione, il 40% è acquistato dalla GDO, il 15% da imprese grossiste e il rimanente 5% dal piccolo dettaglio e Horeca.
«Numeri importanti – conferma il presidente Andrea Sardelli – che sottolineano la capacità di Veronamercato di vincere le sfide in un comparto sempre più competitivo e globalizzato. Siamo la struttura che vanta il miglior trend di crescita a livello nazionale. E questo perchè sappiamo sfruttare al meglio la location del Centro all’interno del Quadrante Europa, primo interporto d’Europa».
«Veronamercato conferma, così, la sua capacità di essere piattaforma ideale per l’esportazione di prodotti non solo per i mercati tradizionali, come quelli della Germania e del Nord-Europa, ma anche in quelli emergenti dell’Europa dell’est, dei paesi arabi e del mondo asiatico».
Veronamercato ha creato, del resto, un vero e proprio polo dell’agro-alimentare: ospita la Borsa Merci della Camera di Commercio, un settore ittico, tre importanti agenzie di intermediazione commerciale di prodotti agroalimentari, ribadisce il proprio ruolo strategico, assieme a molte imprese concessionarie, nella fiera più importante a livello mondiale, Fruit Logistica a Berlino e persegue un’importante attività promozionale all’estero anche in ambiti diversi.
Il Centro agroalimentare di Verona è inoltre oggetto di visita di molte delegazioni di operatori e di rappresentanti di istituzioni internazionali. «La visita delle numerose delegazioni estere – sottolinea il Presidente Andrea Sardelli – è il risultato che premia l’impegno di Veronamercato nel perseguire una politica di promozione all’estero del Centro Agroalimentare e del Mercato Ortofrutticolo in particolare».
«È proprio in chiave export che la Società sta ragionando sul modo migliore per valorizzare l’area di sviluppo ancora libera all’interno del Centro. Sicuramente l’intervento più importante dopo la realizzazione del Mercato agroalimentare, sia per le dimensioni previste dell’edificio, circa 30 mila metri quadrati coperti, sia per il costo previsto per l’investimento che si stima superiore ai 13 milioni di euro. Tra le varie ipotesi, la più funzionale pare essere infatti l’insediamento di servizi logistici avanzati per l’esportazione soprattutto per la valorizzazione dei prodotti agricoli del territorio».
A tale proposito il CDA si è attivato con varie iniziative per pubblicizzare la nuova piattaforma tra cui la pubblicazione di una manifestazione di interesse sui principali media locali e nazionali e la sua presentazione alla fiera di Berlino nel prossimo mese di febbraio 2020.
«Sempre in chiave promozionale, spiega il direttore Paolo Merci, la Società ha realizzato ex novo il sito internet aziendale che riporta le principali informazioni sulla governance, la sezione su trasparenza e privacy, i servizi erogati, canoni e tariffe, listino prezzi e statistiche, nonché una mappa con la geo-localizzazione dei posteggi di vendita del Mercato e l’elenco degli operatori».
Ricorda infine come Veronamercato sia l’unica Società privata in controllo pubblico che dispone di un sistema di gestione certificato qualità, ambiente, sicurezza e prevenzione della corruzione.
«Il Consiglio di amministrazione – precisa inoltre Sardelli – ha approvato il nuovo Business Plan che prevede il completamento degli interventi strutturali e di manutenzione per il prossimo biennio 2020-2021 e rappresenta una situazione economico-patrimoniale-finanziaria molto positiva per i prossimi cinque anni».
«Il patrimonio netto della Società, evidenzia il direttore Merci, supera i 35 milioni di euro.
Le proiezioni della semestrale a fine anno segnano una previsione del margine operativo lordo in misura superiore ai 2,3 milioni di euro stimati a budget e il risultato netto complessivo del triennio2017-2018-2019 arriverà quasi ad un milione di euro: valore sensibilmente superiore alle attese. Non vi sono perdite pregresse».
La gestione finanziaria è in sostanziale pareggio, con un ammontare di liquidità superiore al debito residuo corrispondente al mutuo contratto con il pool di banche, con capofila Banco BPM, in scadenza a giugno 2023.
La Società infine, da punto di vista etico, paga puntualmente i propri fornitori a 30/45 giorni.
Purtroppo è anche doveroso evidenziare come la situazione generale dell’ortofrutta italiana stia attraversando un momento di grande difficoltà, aggravata dalla presenza del noto insetto cimice asiatica, che pone seri interrogativi sul futuro del comparto.
Inoltre, con riferimento all’ortofrutta locale, va ricordato che in origine il Mercato di Verona era soprattutto un mercato alla produzione. Poi, nel corso degli anni, si è sviluppato fortemente diventando quel fondamentale snodo ortofrutticolo internazionale commerciale-logistico dei nostri giorni, ma con l’ortofrutta locale in sensibile calo e le importazioni in forte aumento.
Servono pertanto iniziative volte a determinare una profonda riorganizzazione strutturale, aggregativa e promozionale della filiera ortofrutticola.
Foto: a sinistra, il render della nuova struttura di 30 mila metri quadrati che potrebbe sorgere su un’area complessiva di 60mila metri quadrati. a destra, il presidente Andrea Sardelli (a sinistra) e il direttore Paolo Merci.