«Domenica pomeriggio ero a Cologna Veneta con la mostra “Salviamo il 900” e dovevo andare ad Ostiglia per cena.
Sono circa le 18:30, esco dall’atrio del Comune, guardo a sinistra e vedo la stazione dei tram ma mi incammino a destra, verso sud. Incontrando varie persone presenti per la festa del mandorlato, imbocco via Roma fino alla stazione dei treni. Entro e sento in radio le note di “Midnight, with the stars and you” del 1934. Col biglietto in tasca, entro in sala d’attesa ma sto poco li dentro perchè il treno arriva quasi subito. Mi siedo vicino ai finestrini lato stazione, il treno parte e subito noto il raccordo attivo con lo zuccherificio Eridania di Sabbion. Proseguendo, Caselle di Pressana, Carampelle, Le Comuni, Santa Croce ed arrivo alla stazione di Minerbe. Alla ripartenza vedo il raccordo con il consorzio ortofrutticolo, quindi San Vito, Gattina Alta, Ca’ Vecchia, Porto di Legnago. Qui, a Porto, il treno rallenta un po’ per affrontare la curva di entrata sul ponte Adige. Guardo alla mia sinistra ma, purtroppo, non vedo tracce del raccordo utilizzato tra il 1946 ed il 1947 con la linea per Monselice. Attraversato l’Adige, sono subito in sosta alla stazione di Legnago, sul binario realizzato dove un tempo sorgeva un piccolo deposito locomotive. Ed ora via, curvando a sinistra accanto al nuovo deposito locomotive ed ai raccordi con lo zuccherificio Maraini e la Montedison, in ordine supero San Pietro, Bragadina, Casoni Rampin, Palazzetto ed eccomi ad Aselogna. L’istinto di scendere qui è fortissimo, adoro questa stazione, ma la mia destinazione è Ostiglia, quindi proseguo. In ordine passo le Tombelle, la Torbiera, Ravagnana, Menago, Boldiere, Boccarona e quindi un’altra sosta alla stazione di Casaleone. Ultimo stint, Facciabella, Carpania, ponte sul Tartaro, Le Calandre, Canal Bianco, Ponte dei Tedeschi, curva a sinistra e fermata finale ad Ostiglia dove scendo. Un viaggio intenso e bellissimo. Peccato sia frutto della mia immaginazione, ma giuro di averlo percepito».
Chi, leggendo questo racconto non è andato per un momento con la mente alla propria infanzia. Nomi che avevamo quasi cancellato dalla memoria e che Federico Carbonini con questo breve racconto immaginario ha fatto riemergere.
Questo e tanti altri frammenti della nostra infanzia li troveremo raccontati nel suo libro “Ostiglia-Treviso. Dal 1887 al 1915” pubblicato in occasione della mostra itinerante “Salviamo il 900”.
Carbonini è da anni impegnato nel progetto regionale Green Tour Verde in Movimento a sostegno della realizzazione della pista ciclabile lungo l’ex sedime ferroviario della linea dismessa da decenni Ostiglia-Treviso.
Foto: a sinistra, la stazione di Aselogna; a destra, Federico Carbonini.