Esacom, Eco Servizi Ambientali Comunali, la società con sede a Nogara si occupa della raccolta rifiuti in gran parte del Basso Veronese, conta oggi 90 dipendenti e ha chiuso il bilancio 2018 con un fatturato di 11,4 milioni di euro e un utile d’esercizio di 376 mila euro.

Deliberato anche l’ingresso dei due nuovi soci: San Giovanni Lupatoto e Bevilacqua, con il primo partirà il servizio di raccolta rifiuti già da gennaio 2020.

Un terzo socio sarà Bovolone, con il quale «c’è l’intenzione di completare il procedimento d’aggregazione della società Bovolone Attiva. – conferma il presidente della partecipata Maurizio Lorenzetti. – Con questi ingressi Esacom si ritroverebbe a gestire ben 23 dei 39 Comuni del Bacino Verona Sud e oltre il 50 per cento del territorio».

Della società fanno già parte, oltre alle società Amia e Camvo, i Comuni: Angiari, Belfiore, Casaleone, Concamarise, Erbè, Gazzo Veronese, Isola della Scala, Isola Rizza, Nogara, Nogarole Rocca, Oppeano, Palù, Ronco all’Adige, Roverchiara, San Pietro di Morubio, Salizzole, Sorgà, Terrazzo, Trevenzuolo e Vigasio.

«L’obiettivo è quello di arrivare a una società unica di raccolta dei rifiuti nel nostro bacino», sottolinea Lorenzetti, «nei nostri piani è sempre prevista la fusione per incorporazione di Sive». Quest’ultima si occupa di gestire i rifiuti in 13 comuni del Basso veronese, tra cui Legnago e Cerea.

Ora Esacom lancia il progetto per creare nel Basso Veronese un centro di riciclo di pannolini e assorbenti con un investimento da 6 milioni di euro, di questo si è parlato nel consiglio di amministrazione  nella seduta di martedì 18 novembre.

«L’idea è di realizzare nel Basso Veronese un impianto industriale in grado di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti usati, dai pannolini per bambini a quelli per l’incontinenza, agli assorbenti igienici, trasformandoli in materie prime ad alto valore aggiunto come plastica, cellulosa e polimero super assorbente che potranno essere riutilizzati in nuovi processi produttivi. – spiega il presidente di Esacom – È un progetto di economia circolare che stiamo portando avanti in collaborazione con Fater, multinazionale leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti assorbenti per marchi, come Pampers, Lines, Tampax».

Fater, infatti, gestisce dal 2017 l’impianto di Contarina Spa di Treviso, unico in Europa e nel mondo in grado di trattare 10 mila  tonnellate l’anno di assorbenti usati. Ed oggi è lì che conferisce anche Esacom questa parte di rifiuti. Ed è il modello a cui farà riferimento la struttura che sorgerà nel Basso Veronese.

«Si tratta di impianti di riciclo completo, con poco scarto legato alla parte che contiene reflui biologici che finiscono nel depuratore. – spiega Lorenzetti – Il rifiuto raccolto subisce un lavaggio all’interno di autoclavi e poi viene essiccato. Parliamo quindi di economia circolare che dai pannolini ricava per esempio la plastica con cui Fater realizza i tappi delle confezioni di candeggina, ma anche i salsicciotti che vengono utilizzati in acqua per contenere situazioni di inquinamento».

«Alla luce della metodologia della raccolta dei prodotti assorbenti, Esacom è stata individuata come realtà efficiente a livello di bacino Verona Sud per dar vita ad un centro di recupero. – spiega il direttore di Esacom, Maurizio Barbati – Oggi, raccogliamo pannolini e assorbenti con una raccolta dedicata ed è un prodotto al 99,5% pulito, e quindi la qualità che ne può uscire dal riciclo è eccellente, con plastica utile anche per la costruzione di giocattoli per parchi gioco».

«Il consiglio d’amministrazione ha approvato l’adesione al progetto europeo “Hub&Spoke”, della durata di 30 mesi, prorogabile per altri sei, che prevede un’analisi delle strategie impiantistiche di tutta la provincia di Verona, in collaborazione con Amia. – riprende Barbati – Su questo stiamo lavorando anche con realtà diverse, al di fuori della provincia, ed in particolare in Trentino».

Su dove il nuovo impianto dovrebbe essere realizzato, il presidente Lorenzetti precisa: «Abbiamo individuato delle aree, dove poterlo costruire, ma sarà naturalmente l’assemblea dei soci a decidere. Oggi parte la realizzazione del piano finanziario e dell’iter autorizzativo per costruire l’opera.

Sarà un impianto a bassissimo impatto ambientale, totalmente automatizzato, con 3-5 dipendenti, che dovrà trattare almeno 5 mila tonnellate all’anno di pannolini per poter stare economicamente in piedi. Un quantitativo che altrimenti finirebbe in discarica. Quindi l’obiettivo è diminuire il conferimento ed aumentare così anche la durata di vita dell’impianto di Torretta».

«L’anno scorso abbiamo raccolto quasi mille tonnellate di pannolini solo come Esacom, pari ad 11 chilogrammi ad abitante in media, che diventano 20 nei comuni con case di riposo. – riprende il direttore – Con la realizzazione di quest’impianto Esacom diventerebbe con Amia il polo nel Veronese del riciclo di questo tipo di rifiuto, con una strategia che poi deve coinvolgere Sive e altri gestori presenti su provincia, come Serit».

«Dai primi dati del piano finanziario si parla di un investimento di circa 6 milioni di euro. – conclude il presidente – Il recupero è una scelta strategica portata avanti da Esacom per la tu-tela dell’ambiente anche se ha un costo maggiore del conferimento in discarica, e tutti dovrebbero ragionare in questo modo.

È la legge che ce lo dice, il principio gerarchico di gestione dei rifiuti, dove lo smaltimento in discarica deve essere l’ultima opzione. Come Esacom abbiamo un bilancio non solo economico, ma anche ambientale. E con questo progetto eviteremo che la plastica contenuta nei pannolini finisca in mare».

Foto: a sinistra, i pannolini che saranno riciclati nell’impianto di Esacom; al centro in alto, l’impianto a Treviso di Contarina SpA; in basso, il prodotto finale riciclato; a destra in alto, il presidente di Esacom Maurizio Lorenzetti; in basso, il direttore Maurizio Barbati.

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