Dopo il successo che la mostra Materie prime. Artisti italiani contemporanei tra terra e luce, curata da Giorgio Bonomi, Francesco Tedeschi e Matteo Galbiati, tenuta recentemente a Senigallia presso la Rocca Roveresca, FerrarinArte, che ha organizzato l’evento, presenterà nella sua sede di Legnago una personale di Franco Mazzucchelli.
L’esposizione di Senigallia raccoglieva una settantina di opere realizzate da Carlo Bernardini, Renata Boero, Giovanni Campus, Riccardo De Marchi, Emanuela Fiorelli, Franco Mazzucchelli, Nunzio, Paola Pezzi, Pino Pinelli, Paolo Radi, Arcangelo Sassolino, Paolo Scirpa, Giuseppe Spagnulo, Giuseppe Uncini e Grazia Varisco: artisti appartenenti a diverse generazioni, ma tutti con curricula di altissimo livello, accomunati dal lavoro condotto con e sulla materia. Il percorso espositivo comprendeva sculture e installazioni in terracotta, cemento, ferro, legno, piombo, gomma e luce.
FerrarinArte realizzerà una serie di mostre personali degli artisti citati con opere caratterizzate dal materiale prevalente nei loro lavori.
Si inizia con Franco Mazzucchelli, artista che ha scelto l’aria come materia fondante le sue opere.
L’artista si è formato nell’atmosfera concettuale degli anni Sessanta quando materiali, dimensioni, luoghi di fruizione dell’arte sono diventati oggetto di ricerca e sperimentazione, estendendo così la rivoluzione formale delle prime avanguardie ad ambiti estetici e sociali più estesi.
I materiali sintetici che caratterizzano dall’inizio il suo operare – resina poliestere / poliuretano espanso / termoretraibili / p.v.c. gonfiabile – sono usati prevalentemente dall’industria e la loro conoscenza passa attraverso oggetti di uso comune; sono quindi legati alla nostra contemporaneità ed hanno una tradizione relativamente recente.
Così Mazzucchelli realizza opere di grandi dimensioni, spesso “fruibili” fisicamente dal pubblico, opere cioè in cui si può entrare e transitare. Si tratta di lavori “gonfiabili” che assumono la loro fisionomia, il loro “essere” dal fatto di essere riempiti di aria e che poi trovano le più svariate collocazioni, dalla galleria al parco, dalle strade al mare o ai fiumi.
In questo modo abbiamo una felice sintesi di moderno ed antico. Moderni sono i materiali e il concetto sotteso al lavoro, antica è l’aria. Questa era, nella filosofia presocratica, uno dei quattro elementi costitutivi l’Universo, assieme alla terra, al fuoco e all’acqua: tutte le cose sono costituite dalla mescolanza di questi quattro elementi. Non solo, ma l’aria è elemento vitale insostituibile, è quello che ci serve per respirare ma anche il Pneuma degli Antichi, cioè lo Spirito.
Concetti, questi ultimi, che caricano di senso i lavori di Mazzucchelli, che possono considerarsi “vitali” e non semplicemente passivi, avendo appunto uno Spirito vitale. Ma c’è di più. Assieme alla scienza e alla tecnologia contemporanee necessarie per “costruire” le sue opere, l’artista, quando realizza un’altra serie di opere fondate con superfici specchianti o usa la foglia d’oro, si collega ancora alla Classicità, dati i numerosi rimandi simbolici dello “specchio” – l’unico mezzo per la conoscenza di sé – e dell’oro.
La mostra, curata da Giorgio Bonomi, si inaugura il 23 novembre 2019 alle ore 18 alla presenza dell’artista e del curatore, e proseguirà fino al 18 gennaio 2020, nella sede di Via De Massari, 10 a Legnago.
Saranno esposte anche alcune opere storiche della serie “A.TO A., Art To Abandon”, realizzate negli anni 70.