Scintille, in casa Pd, per lʼintervento del consigliere regionale veronese Orietta Salemi, durante la seduta del consiglio comunale del 9 aprile, aperto sui destini dellʼospedale “Mater Salutis”. Le parole dellʼesponente dem scaligera, infatti, sono suonate stonate ai suoi compagni di partito locali, a partire dal sindaco Clara Scapin, le cui espressioni facciali durante il discorso di Salemi hanno palesato un certo disagio e fastidio.
La “colpa” dellʼex aspirante allo scranno più alto di Palazzo Barbieri, secondo i piddini legnaghesi, è stata quella di non corroborare le loro preoccupazioni sui destini del nosocomio cittadino, difendendo di fatto lʼoperato della giunta regionale a trazione leghista.
Salemi, infatti, ha invitato a non politicizzare la questione sanitaria, asserendo che tutto sommato le nuove schede ospedaliere non cambiavano granché la situazione, né rappresentavano un pericolo per il futuro del Mater Salutis.
Parole che hanno suscitato il fastidio del primo cittadino, ma anche del gruppo dirigente del partito legnaghese, sia tra i banchi della sala consiliare, sia tra il pubblico, dove il mormorio si faceva via via sempre più insistente. Tanto che, alla conclusione dellʼintervento di Salemi, il sindaco Scapin ha ripreso la parola per ribadire le proprie preoccupazioni e la volontà di dar battaglia sul tema dellʼospedale.
Le parole di Scapin hanno fatto scattare uno degli applausi più convinti della serata, ma non sono bastate a calmare gli animi in seno al Partito democratico. Con più di un esponente che a fine seduta ha apostrofato Salemi: «Questo non è il luogo, ma alla prossima riunione del Pd ti dirò cosa penso di te».
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