«Toufik Riccardo Shahine, porto un cognome non proprio Veneto, perché mio padre, nato a Nazareth, 18enne venne in Italia, si laureò in medicina e conobbe mia madre originaria di Vigo di Legnago; ecco quindi giustificato il mio nome». – inizia cosi la sua performance il candidato sindaco di Forza Italia, Prima Legnago e Viva Legnago. 

Shahine, legnaghese doc, 42 anni, avvocato, sposato e padre di un figlio di tre anni. È appassionato di musica ma senza esperienze politiche , almeno fino ad oggi. Tra i suoi obiettivi la difesa ad oltranza dell’ospedale Mater Salutis e contro il rischio di depotenziamento, il rilancio del commercio in città e nelle frazioni, la salvaguardia delle aree produttive artigianali e industriali, e non per ultimo la questione sicurezza e lavoro. 

Più volte applaudito durante la sua performance sia dalla sala sold out che dai suoi compagni di avventura, come lui stesso li ha definiti: Davide Bendinelli, Stefano Negrini, Roberto Donà, Maurizio Raganà per Forza Italia; Ester Bonfante coordinatrice di Prima Legnago, Renso Sandrini coordinatore della civica Viva Legnago per l’Autonomia del Veneto, Giuseppe Cirina di Italia Madre, Luca Gardinale che certamente confluirà nella lista di FI e dal regista del progetto politico Luciano Giarola.

«Non crediate che se domani mattina vengo eletto risolvo tutti i problemi di Legnago, sarebbe una grande bugia. I problemi si risolvono con il lavoro e con le idee. Sono un avvocato, sarò certamente un buon sindaco, ma non sono un mago. La cosa che posso dire da appassionato di musica è che ora finalmente ‘Legnago cambia musica’ » – ha concluso Shahine.