Oggi, mercoledì 13 marzo, il sindaco Clara Scapin presentando in Sala Civica la nuova lista degli amministratori uscenti che andrà in sostegno a Silvio Gandini nelle prossime elezioni, ha voluto precisare che la sua Amministrazione lascerà un Comune in “ordine” e con tanti lavori realizzati, contrariamente ai problemi e al “nulla” che si erano trovati in eredità dai cinque anni precedenti. A partire dal forno crematorio che si voleva costruire, alla inagibilità della scuola media Frattini che ci siamo trovati nel cassetto, poi la caserma dei Carabinieri promessa e mai costruita, il depotenziamento dell’ospedale Mater Salutis che gli amici di Zaia non sono riusciti a bloccare. «Tutte opere che noi abbiamo realizzato, come anche la nuova scuola di Vigo che inaugureremo probabilmente sabato 30 marzo, poi il 6 aprile sarà la volta della nuova Biblioteca di Porto e a settembre la nuova palestra che in realtà sarà un palazzetto dello sport».

Il vicesindaco Claudio Marconi ha ricordato come in questi cinque anni siano state ridotte le aliquote Imu sui capannoni industriali, siano stati investi in opere pubbliche quasi 15 milioni di euro. «Per la discarica di Torretta non c’erano i soldi per la messa in sicurezza con la bonifica delle vasche, anche qui si è intervenuti ed è stata messa in sicurezza ambientale, seppur con il parere contrario dei signori che ora si presentano come “Legnago Chiama” che si sono dimostrati ambientalisti solo a parole ma non nei fatti. Altra grossa impresa la realizzazione del Pat e non ultimo il salvataggio del Paraboloide alle porte di Legnago». Poi Marconi ha ricordato anche come da subito gli amministratori si siano ridotti del 10% i propri emolumenti.

Gianfranco Falduto, segretario del circolo Pd di Legnago e consigliere alle Politiche Occupazionali ha rimarcato come il partito vuole aprirsi ai cittadini e focalizzarsi sui problemi della città. «Quando arrivai in Comune non esisteva in realtà l’ufficio lavoro o meglio esisteva solo nella carta eppure costava 15 mila euro all’anno. Ripartimmo da zero e oggi abbiamo uno sportello lavoro efficiente e abbiamo creato con gli altri comuni il patto territoriale per il lavoro nel Basso Veronese con Legnago capofila. Inoltre posso dire, senza paura di essere smentito, che tutti i finanziamenti europei e regionali relativi alle politiche per il lavoro che era possibile prendere, gli abbiamo ottenuti tutti. Questa capacità ci è stata riconosciuta dalla Regione che ha imposto ai comuni del Veneto di imitarci a convenzionarsi».

«Sono preoccupato – ha esordito infine Silvio Gandini – riuscire a dare continuità all’azione di governo di questa Amministrazione che tanto ha fatto, non è facile. Il nostro è un progetto civico unico e condiviso, abbiamo necessità di nuove idee con i giovani amici di Legnago Futura e dell’esperienza di chi ha amministrato finora. Su questi due pilastri nasce questo progetto di sviluppo sostenibile per la città di Legnago. “Per una città in Comune” vuol essere un progetto e un modo di aggregare tutto il territorio della Pianura, perché i problemi e le soluzioni non sono solo della nostra città ma appartengono a tutti, a partire dall’ospedale, alla questione ambientale , al mondo del lavoro. Raccolgo il testimone ma non parto da zero, ho una grande eredità da custodire e che con “Legnago Futura”, “Per una città in Comune” e anche con “Liberi Insieme”, che presenteremo sabato prossimo, porteremo avanti».