Arpav ha diffuso i dati relativi alla qualità dell’aria nel corso del 2018 nel territorio veronese.

L’aria più inquinata della provincia veronese la si ritrova a Legnago. Il primato tutt’altro che confortante è stato assegnato dalle rilevazioni svolte dalla centralina dell’Arpav di via Togliatti, nel quartiere di Casette, che costantemente monitora i livelli di polveri sottili (PM10) nell’atmosfera, grazie alle varie centraline posizionate nelle differenti città della provincia.

Nel corso del 2018, stando ai dati Arpav, a Legnago si sono avuti ben 45 giorni di sforamento dei limiti consentiti per legge, vale a dire giornate nelle quali la presenza di Pm10 nell’aria è giunta oltre i 50 microgrammi per metro cubo. 

In questa speciale classifica il secondo posto spetta alla città di Verona, al terzo posto si colloca San Bonifacio.

Cos’è il PM10 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stimato che le polveri sottili siano responsabili di circa 2 milioni di morti nel mondo, ogni anno. Secondo i dati più recenti, solo in Europa, i decessi legati all’inquinamento da polveri sottili causa annualmente circa 400 mila morti. Con questa tragica premessa, è doveroso domandarsi cosa sono le polveri sottili e in particolare interrogarsi sui livelli e la definizione del PM10.

In parole semplici il PM10 è un insieme di sostanze inquinanti costituito da polveri, fumo, microgocce e altre sostanze liquide che in gergo tecnico sono chiamate “aerosol”. Queste sostanze, disperse nell’aria, riescono a raggiungere diverse parti dell’apparato respiratorio causando seri danni.

La definizione di PM10:

La sigla PM10 identifica una delle tante sostanze in cui viene classificato il particolato, quel materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche.

La sigla PM10, significa letteralmente Particulate Matter Materia Particolata. Il “10” corrisponde a un diametro aerodinamico, cioè il diametro di un’ipotetica materia dalla forma sferica e dalla densità uguale a 1 g/cm³. Quindi con PM10 si vanno a identificare tutte quelle polveri sottili dal diametro uguale o inferiore ai 10 millesimi di millemetro, ovvero 10 µm.

La pericolosità delle polveri sottili è direttamente proporzionale alla dimensione: più piccole sono le particelle e più in profondità potranno permeare in nostro apparato respiratorio.

Se particelle microscopiche dal diametro di 7 µm possono raggiungere la cavità orale, nasale e la laringe, particelle dal diametro di 1,1 µm possono raggiungere e danneggiare addirittura gli alveoli polmonari.

Emissioni di polveri sottili PM10

Quando si parla di emissioni di polveri sottili e PM10, l’immaginario collettivo pensa subito agli scarichi del traffico. Vi suonerà strano sapere che le emissioni di PM10 legate agli scarichi del traffico stradale sono paragonabili a quelle emesse dal fumo di sigarette.

A rivelare questa realtà sconcertante è stata un’indagine tedesca. In Germania, il dato di emissioni annue di polveri sottili legate al traffico stradale è quasi equivalente a quello prodotto dalla combustione delle sigarette. L’unica differenza è che i gas di scarico dei trasporti hanno visto una netta riduzione negli ultimi anni, mentre le emissioni di PM10 legate al fumo di sigarette sono costanti nel tempo.

PM10 e gas di scarico: inquina più un’auto a benzina o un’auto diesel?

La guerra dichiarata alle automobili diesel circa la produzione di polveri sottili, oggi, non ha molto senso. Il settore dei trasporti si sta muovendo verso una nuova era, con motori Euro 6, auto a idrogeno e trazione elettrica. La guerra al diesel è ingiustificata perché questo carburante rilascia fino al 15% di CO2 in meno di un motore a benzina. In più, molte case automobilistiche associano un piccolo propulsore elettrico al motore a gasolio dando vita a auto ibride in grado di tagliare le emissioni complessive di un ulteriore 30%.

Dalle auto Euro 1 del 1993 alle auto Euro 6 di oggi, le emissioni di polveri fini, con il diesel, sono diminuite del 97%. Un’automobile diesel, oggi, inquina quanto una vettura a benzina.

Anche l’usura dei freni, degli pneumatici e dell’asfalto produce polveri sottili PM10. Non solo trasporti: anche le attività industriali legate alla combustione, gli impianti di riscaldamento, le centrali termoelettriche e gli inceneritori sono forti produttori di polveri sottili PM10.

Anna De Simone 

Foto: nel grafico Sono riportati i valori di PM10 rilevati negli ultimi 10 giorni, dal 5 al 14 gennaio 2019 dalla Stazione di Legnago di via Togliatti.