Una novità importante per gli automobilisti emerge dal decreto sicurezza votato in Parlamento. La novità riguarda una pratica diffusissima che è quella dell’utilizzo di targhe straniere su veicoli circolanti nel territorio nazionale, pratica che consente di rendere il veicolo un “fantasma” per il fisco italiano. 

A spiegare questo fenomeno è Marco Galantin responsabile dell’agenzia Praticauto di Legnago.

– Con l’utilizzo delle targhe estere si riesce a risparmiare sull’assicurazione auto e sul bollo, soprattutto per quanto concerne il superbollo sulle auto potenti.

Comprare un veicolo in Italia per poi simularne l’esportazione con tanto di cambio di targa è pratica che consente di evitare di pagare il superbollo sulle auto di grossa cilindrata e Suv.

Inoltre, sanzioni amministrative e multe per infrazioni al codice della strada sono state fino ad ora difficilmente applicabili. Adesso il decreto mette un freno a questo genere di pratica, prevedendo multe salate e addirittura il sequestro del veicolo in determinate circostanze.

In pratica, se si risiede in territorio italiano diventa vietato circolare con un veicolo che possiede una targa straniera, grazie ad un maxiemendamento al decreto sicurezza approvato in Senato. Nell’articolo 93 del decreto si stabilisce di fatto il divieto di circolare in Italia con un’ auto immatricolata all’estero per soggetti che hanno la residenza nel territorio nazionale da oltre 2 mesi (60 giorni). Sia cittadini italiani che stranieri, incluso coloro che detengono o comprano auto di lusso esportandole fittiziamente per non pagare le tasse, oppure coloro che, nonostante risiedano più o meno stabilmente in Italia, immatricolano veicoli nel loro paese di appartenenza utilizzandoli in Italia, dovranno adeguarsi alla novità normativa.

Targhe tedesche e austriache molto diffuse nei territori di confine o targhe rumene e bulgare hanno i giorni contati in tutti i sensi. Massimo 60 giorni, questo il limite fissato dall’articolo del decreto per circolare con targhe non nazionali.

Per i trasgressori sono previste multe piuttosto dure. Infatti si parte da una sanzione amministrativa a partire da 712 euro. Coloro che non sono in regola con i 60 giorni, se verranno scovati ad utilizzare le targhe fuori dai limiti prefissati, oltre alla sanzione amministrativa saranno obbligati a cambiare l’immatricolazione del veicolo effettuandola in Italia entro 180 giorni. Alla scadenza di questi 6 mesi di tempo offerti per la regolarizzazione del veicolo scatterà la confisca dello stesso. 

In alternativa alla nuova immatricolazione, si concede la facoltà al trasgressore di portare il veicolo fuori dal territorio italiano. In questo caso la Motorizzazione riceverà le targhe estere del veicolo e ne consegnerà altre provvisorie da utilizzare solo per portare il veicolo fuori dall’Italia.

La sanzione di 712 euro va comunque sempre pagata.